LAMEZIA TERME – Il centro lametino da più di un mese è tappezzato da cartelli che promuovono ‘viaggi odontoiatrici’.
Turismo dentale in Croazia presso una clinica privata d’eccellenza. E’ questo l’itinerario proposto da un’agenzia di viaggi con sede in Piemonte che organizza dei veri e propri tour dalla Calabria alla poltrona del dentista croato di turno. Per ora però nessun calabrese ha ancora avuto il coraggio di prenotare. “Abbiamo ricevuto poco più di venti chiamate, – affermano dall’agenzia – ma, per ora, nessuno ha aderito“. Poi l’agente spiega in cosa consiste il viaggio oltralpe per accedere a cure dentistiche a prezzi calmierati. “Si parte da Torino e il viaggio costa 99 euro. Andata e ritorno. Si pernotta una notte in Croazia per le cure e poi si riparte. Le spese sono regolarmente fatturate e detraibili. Si può pagare con carta di credito o contanti e per interventi che superano i 4mila euro la clinica offre due notti e due viaggi gratis. I prezzi sono più che competitivi. Partendo da un’otturazione che costa in Italia in media 80 euro in Croazia se ne spendono 26. Per un impianto soli 460 euro, mentre generalmente non si va al di sotto dei 1.200 euro”.
“Se c’è una differenza di prezzo così alta – afferma un dentista cosentino – bisogna chiedersi il perchè. Spesso queste cliniche tendono a risparmiare sulla sterilizzazione abbattendo i prezzi. Per una protesi si possono spendere anche solo 800 euro, mentre per lo stesso lavoro io chiedo almeno 5mila e 500 euro. La differenza è notevole, non si tratta di pochi spiccioli. Però non c’è nessuna garanzia che l’intervento riesca e i certificati sui materiali sono per la maggior parte dei casi inesistenti. Un esempio. Avevo un cliente che era andato in un paese dell’Est per fare proprio una protesi che poi si è rotta. Non aveva il tempo per ritornare dal dentista all’estero e si è rivolto a me. Io non ho potuto aiutarlo perchè non conoscevo con quale materiale era stata fatta e dai documenti in suo possesso era impossibile capirlo. Un’altra mia paziente ha fatto un ponte in Romania. Le è costato pochissimo, ma dopo quattro mesi era tutto rotto”. Per chi vuole curarsi in Croazia l’agenzia però assicura: “Normalmente non registriamo casi di infezioni – chiarisce l’agente – in ogni caso chi ha problemi può poi andare in ospedale. E se l’intervento non dovesse essere riuscito per cause attribuibili all’operato della clinica sarà la clinica stessa a ripagare sia il viaggio sia le cure del caso”.