LAMEZIA TERME – Pensava di aver comprato il ‘posto’ nell’arma, ma era solo una truffa.
A proporgli il business era stato un addestratore di cani, un uomo che si spacciava per maresciallo, anzi “comandante della Guardia di finanza” e prometteva l’arruolamento nel Corpo. In cambio di denaro o favori il 39enne Pietro Bonadio garantiva ai propri ‘clienti’ di riuscire ad entrare a pieno titolo nelle forze dell’ordine. Eppure lui continuava a lavorare come precario in una ditta di smaltimento rifiuti dove stamattina è stato raggiunto dai finanzieri veri che lo hanno ammanettato. Posto agli arresti domiciliari dovrà rispondere dell’accusa di millantato credito aggravato. I baschi verdi di Lamezia Terme inoltre pare abbiano trovato nella sua abitazione tute e magliette contraffatte con contrassegni e scritte della Guardia di Finanza. Le indagini sono partite quando ai finanzieri di Lamezia Terme si è presentata una delle vittime del falso maresciallo che era andato a presentarsi ai futuri “colleghi”, a chiedere ulteriori informazioni sull’arruolamento e a chiedere quando doveva presentarsi per prendere servizio. Dopo l’iniziale stupore, i finanzieri, avendo accertato che non si trattava né di un mitomane né di un finanziere autentico, hanno iniziato ad indagare scoprendo così che l’uomo era stato avvicinato dal finto appartenente al Corpo, il quale, manifestando inesistenti “conoscenze importanti”, gli aveva prospettato il reclutamento dietro il pagamento di 3.000 euro. Dagli accertamenti è emerso che non si trattava di un episodio isolato ma che altri episodi simili si erano verificati anche nel cosentino ad opera dello stesso soggetto che grazie ad una minima conoscenza di alcune procedure concorsuali della Guardia di Finanza e ad una fervida fantasia, era riuscito senza troppe difficoltà a ingannare puntualmente le persone circuite. Gli investigatori hanno anche accertato che in un episodio, Bonadio ha cenato in un noto ristorante del litorale lametino, pretendendo un forte sconto rispetto al dovuto, solo perché “finanziere”. In altra occasione, l’uomo, sostenendo di far parte del “servizio cinofili” del Corpo, aveva partecipato come tale ad una rassegna del settore ottenendo anche indebite agevolazioni. Dopo le formalità di rito il finto maresciallo è stato sottoposto agli arresti domiciliari.