Finalmente un concreto passo avanti nell’eliminazione del rischio amianto in Calabria dopo le tante denunce dell’ONA Cosenza sui ritardi della regione nell’attuazione degli adempimenti di legge in questo settore.
COSENZA – “Finalmente dopo tante insistenze la Regione Calabria, con la delibera n°276 del 19.07.2016, ha accolto le nostre osservazioni al rapporto preliminare ambientale del documento preliminare del PRAC (Piano Regionale Amianto Calabria) che la stessa giunta aveva approvato con DGR n°127 del 27.04.2015″. Lo comunica l’ing. Giuseppe Infusini, presidente della sezione calabrese dell’Osservatorio Nazionale Amianto, costituita a Cosenza nel novembre 2011: “In seno all’U.S.A. (Unità Speciale Amianto, organismo previsto dalla legge regionale n°14/2011 sull’amianto) della quale, abbiamo fatto parte seppur senza diritto di voto, avevamo già indicato le carenze di questo importante documento che appariva incompleto ed inadeguato a dare le risposte che i cittadini attendevano da tempo. Nonostante le nostre contestazioni, ampiamente riportate dalla stampa, il documento era stato approvato nella seduta dell’U.S..A del 28.07.2014 alla quale l’ONA non era stata invitata.
Ad illustrare ai microfoni di Rlb Radioattiva quali sono le richieste approvate e quanto è stato importante il contributo in tal senso dell’ONA, è il vice coordinatore, il geologo Beniamino Falvo
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La fase delle osservazioni, ha permesso all’Osservatorio di riproporre tre importanti richieste ritenute strettamente qualificanti per l’armonizzazione del PRAC alla L.R. 14/2011:
1- La previsione di incentivi per gli interventi di bonifica (rimozione e smaltimento) di manufatti contenenti amianto per un importo pari al 100% della spesa ritenuta ammissibile per enti locali e soggetti pubblici, e per un importo del 60% per i soggetti privati (art. 17.1);
2- Il censimento di siti artigianali e/o industriali, altamente inquinanti, dismessi e/o sottoposti a curatele fallimentari (per es. ex fabbrica laterizi S. Caterina Albanese, ex Russo Pavimenti di Rose, ecc..), per i quali deve essere redatta una graduatoria di rischio nel PRAC e prevedere l’intervento regionale in caso di conclamata contaminazione ambientale, anche in deroga alla complesse procedure delle azioni fallimentare pendenti su tali siti (art. 6.3);
3- La semplificazione delle procedure per la bonifica di piccole quantità di materiali contenenti amianto (lastre di copertura, canne fumarie, cassoni, ecc..) per i quali è prevista l’autorimozione e la messa in sicurezza da parte del cittadino-proprietario, con il supporto necessario del Comune che deve indicare anche la ditta specializzata allo smaltimento (art.15).
“Come si può constatare – ha spiegato Infusini – si tratta di un risultato di rilievo che segna un concreto passo avanti nelle norme che regolano la bonifica dell’amianto, norme che impegnano la regione a reperire gli appositi finanziamenti regionali, statali ed europei. Corre l’obbligo rilevare, infine, che le osservazioni pervenute alla regione sono state solo 10 (ONA Cosenza, Arpacal, Ente Parco Nazionale del Pollino), ma le uniche che interessano i cittadini sia sotto l’aspetto economico che della salute ambientale le abbiamo presentate noi dell’ONA. Nessun altro ente (ASP, Comuni, Provincie, Consorzi di Bonifica, ecc..) di tutta la Calabria ha presentato delle osservazioni. Questo dimostra – conclude Infusini – il ruolo insostituibile che l’ONA Cosenza ricopre nella eliminazione del rischio amianto in Calabria”.