E’ finita questa mattina la latitanza, che durava dal 2011, di Antonio Pelle, 54 anni, detto “vancheddu” ma conosciuto come la “mamma”, ritenuto il capo dell’omonima cosca di San Luca
BOVALINO (RC) – Antonio Pelle, 54 anni, detto “vancheddu” ma conosciuto come la “mamma”, ritenuto il capo indiscusso dell’omonima cosca di San Luca e di una delle due famiglie che portò all’omicidio di Maria Strangio nel Natale del 2007 e come conseguenza provocò la reazione delle cosche opposte che culminarono con la terribile e sanguinosa strage di Duisburg il 15 agosto 2007 nella quale morirono 9 persone freddate davanti al ristorante italiano “Da Bruno”, è stato arrestato in un bunker sotterraneo a Bovalino dal quale si accedeva da una strettissima intercapedine tra due stanze ricavate a casa sua. Dal giorno della sua fuga dunque, quando nel 2011 scappò dall’ospedale di Locri dove era riuscito a farsi ricoverare per anoressia (aveva fatto uso di pillole dimagranti e smesso di mangiare in modo da ottenere gli arresti domiciliari) era ‘tornato a casa’ e viveva in un bunker sotterraneo ricavato nella sua stessa abitazione. Ora dovrà scontare la condanna a 20 anni di reclusione. Antonio Pelle era inserito nell’elenco dei 100 ricercati più pericolosi e stava per essere inserito addirittura nei primi 10.
Nei cinque anni di latitanza, in realtà Pelle non era mai andato troppo lontano, anzi… “Vancheddu” è stato scoperto in un bunker all’interno di un’intercapedine realizzata tra la stanza da letto ed il bagno della sua abitazione di Bovalino. Un nascondiglio realizzato con estrema cura, tanto che gli agenti della squadra mobile reggina hanno impiegato diverse ore per individuarlo.
IL VIDEO DELLA SUA CATTURA
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VIDEO: Speciale la Strage di Duisburg
Per quella carneficina fu condannato Sebastiano Nirta: sarebbe stato lui a impugnare una delle due Beretta utilizzate nel massacro del Ferragosto 2007 davanti al ristorante “Da Bruno”