Dimissioni in blocco di diciassette consiglieri comunali.
COSENZA – Dopo ore concitate è stata firmata la congiura. Mario Occhiuto decade dalla carica di primo cittadino e presidente della Provincia di Cosenza. Il crollo dell’amministrazione Occhiuto è stato segnato dalle diciassette lettere di dimissioni rassegnate nel tardo pomeriggio di oggi alla presenza del notaito Anna Muto.
La notizia era nell’aria già da qualche giorno (LEGGI). Hanno firmato le dimissioni i consiglieri di minoranza, insieme al gruppo di Ennio Morrone: Marco Ambrogio, Giovanni Cipparrone, Luigi Formoso, Mimmo Frammartino, Maria Lucente, Giuseppe Mazzuca, Sergio Nucci, Enzo Paolini, Giovanni Perri, Salvatore Perugini, Roberto Sacco, Cataldo Savastano, Raffaele Cesario, Franco Perri, Pino Spadafora, Roberto Bartolomeo e il presidente del Consiglio comunale Luca Morrone.
Probabilmente lunedì le firme saranno consegnate al segretario generale. Il nulla osta alla firma della mozione di sfiducia è avvenuta a seguito di un patto tra le fila degli ex sostenitori dell’architetto e i fans di Adamo, Guccione e Gentile. Il ‘fuoco amico‘ contro il sindaco è stato sparato da uno dei suoi ex fedelissimi, Luca Morrone presidente del consiglio comunale. Un tradimento nato verosimilmente a seguito delle pressioni ricevute, come si è tanto vociferato negli ultimi giorni, proprio dall’interno di Forza Italia il partito dell’ormai ex sindaco di Cosenza rappresentato a Roma, dal padre di Luca, Ennio Morrone. La sfiducia sarà ufficializzata lunedì quando il plico di dimissioni sarà consegnato al segratario generale del Comune di Cosenza. Poi la città sarà commissariata.
Il sindaco Mario Occhiuto: «Squallida operazione politica»
“Mi dicono che abbiano raccolto le firme necessarie per sfiduciarmi. Io continuerò a confrontarmi con la città con la serenità e la determinazione di sempre. Sono convinto che i cittadini sapranno premiare l’impegno profuso in questi quattro anni e mezzo e puniranno invece quanti hanno ordito questa squallida operazione politica”.
I primi commenti sui social
Non tardano a registrarsi le prime reazioni anche dei cittadini di Cosenza sui social network a commento della notizia: “Farlo cadere è una vigliaccata”; “Potrebbe essere un clamoroso autogol dell’opposizione”… e ancora: “non vi lamentate poi se a Cosenza le cose non cambiamo”; “Far decadere un sindaco a 4 mesi dalle elezioni è qualcosa che chiarisce il declino sociale di persone che fanno politica per il proprio tornaconto personale”. E ancora: “Adesso va al Comune il vecchio marciume”, “Manovre preelettorali”; “hanno considerato gli elettori un branco di pecoroni”…
Tra i vari commenti su Facebook che si registrano in queste prime ore dalla notizia, fa riflettere anche quello di Eva Catizone, già sindaco della città dei Bruzi scritto nella giornata di ieri e che aveva in pratica previsto quanto sarebbe accaduto stasera: “Io penso che la città di Telesio non meriti un secondo commissariamento. È la politica di sempre, quella che ha paura del fare e pratica intrallazzi e sotterfugi. Se questa non è corruzione elettorale poco ci manca. Li abbiamo già visti all’opera e ne abbiamo subito gli effetti devastanti. Sono peggio d’un tappo che frena la crescita d’un territorio. Ma se dovesse accadere, senza paura, orgogliosamente mandiamoli a casa. Cosenza oggi è altro e non li merita. Non li meritano i nostri figli”.