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‘Ndrangheta e sanita’: confisca per 30 milioni di euro all’imprenditore Fondacaro
REGGIO CALABRIA – 30 milioni di euro
la cifra a cui ammonta la confisca di beni effettuata dalla Dia di Reggio Calabria a Marcello Fondacaro, imprenditore di Gioia Tauro, da tempo residente in un piccolo comune della capitale. Il provvedimento di confisca e’ stato emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria.
Fondacaro, un imprenditore con interessi nei settori medico-sanitario (nel cui ambito gestiva cliniche e laboratori di analisi) ed immobiliare, sarebbe legato al clan mafioso Piromalli-Mole’ di Gioia Tauro. L’imprenditore e’ stato condannato, per il reato di associazione mafiosa, a sette anni di reclusione con sentenza, ancora non definitiva, emessa dal Tribunale di Palmi nel 2001 e confermata dalla Corte di Appello di Reggio Calabria il 20 dicembre 2011.
L’uomo ha attraversato parecchie “vicissitudini giudiziarie”: nel 1998 dopo quasi due mesi di latitanza era stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere; nel 1999 un’ulteriore misura restrittiva fu applicata, sempre nell’ambito dello stesso procedimento penale, rendendo Fondacaro un sorvegliato speciale per due anni a causa della sua qualifica di “medico disponibile” per le esigenze della cosca Mole’. A suo carico e’ pendente un procedimento penale al Tribunale di Palmi in ordine al quale e’ stata emessa un’ulteriore ordinanza cautelare coercitiva dal GIP di Palmi nei confronti di Fondacaro, di suo fratello Massimo, nonche’ di Filippo Sorace, indicato come prestanome. L’imprenditore Fondacaro avrebbe costituito un complesso sistema di gestione di istituti e laboratori di analisi, case di cura e riposo ed imprese immobiliari: inizialmente la Procura di Palmi ipotizzava il fine di eludere l’applicazione di misure di prevenzione patrimoniali, in caso di indagine, attraverso l’ausilio di prestanomi, successivamente modificando l’originaria imputazione e configurando che le fittizie intestazioni di alcune societa’ fossero in realta’ funzionali ad ottenere indebite erogazioni dal servizio sanitario nazionale e dall’ASP di Reggio Calabria dal 1998 al 2008. L’attuale provvedimento di confisca riguarda beni e quote sociali di cinque societa’ dislocate tra Roma, Ardea (Roma) e Mazara del Vallo (TP) operanti nel settore sanitario. Il Tribunale ha inoltre disposto anche la misura della sorveglianza speciale per un periodo di 3 anni a carico di Fondacaro.



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