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Spesa pubblica: nel 2013 truffe e sprechi per 1,5 mld

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Spesa pubblica: nel 2013 truffe e sprechi per 1,5 mld

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ROMA – Sono 12.500 gli interventi a tutela della spesa pubblica eseguiti dalla Guardia di finanza dall’inizio dell’anno.

Oltre 8mila responsabili di truffe ai danni delle casse pubbliche sono stati denunciati all’autorita’ giudiziaria, 51 tratti in arresto, mentre altri 3.350 responsabili di sperperi e cattiva gestione di denaro pubblico sono stati segnalati alla Corte dei Conti per danni erariali pari a 1,5 miliardi di euro. Da gennaio sono stati sequestrati ai responsabili delle frodi alle erogazioni pubbliche beni per oltre 200 milioni di euro, oltre il 40% in piu’ rispetto all’anno precedente e “bloccati” contributi non ancora erogati per 450 milioni di euro. “Le frodi al bilancio nazionale e comunitario – sottolineano le Fiamme gialle – sottraggono risorse stanziate per la crescita e lo sviluppo economico del Paese”. Le casistiche piu’ ricorrenti riguardano “progetti finanziati dallo Stato o dall’Ue non realizzati o completati”, ma anche “truffe ai danni dell’Inps e degli altri enti previdenziali in relazione ad erogazioni percepite in assenza dei requisiti”. Tra i casi piu’ recenti, quello di una societa’ di Catanzaro che aveva presentato un progetto a carattere scientifico per la produzione di integratori dietetici ed alimentari da alghe marine coltivate con gli scarti di lavorazione dell’industria lattiero-casearia: la societa’ aveva gia’ percepito contributi per 5 milioni di euro, ed altrettanti dovevano essere erogati, ma non aveva mai avviato la produzione ne’ tantomeno completato gli stabilimenti, trovati semivuoti ed in stato d’abbandono. A Sassari, in collaborazione con personale dell’Esercito Italiano, e’ stata scoperta una truffa da parte di un’officina meccanica che riparava automezzi militari, anche impiegati nelle missioni di pace all’estero, con pezzi di ricambio usati spacciati come nuovi oppure fatturava interventi non eseguiti. A Merano, il titolare di una malga destinata ad alloggiare animali d’alpeggio ha usato i fondi erogati dalla Provincia Autonoma per realizzare un’abitazione mentre a Cremona i finanzieri hanno scoperto una frode nel settore fotovoltaico con una societa’ che avrebbe beneficiato indebitamente di decine di milioni di euro di incentivi senza averne diritto.
L’azione di contrasto delle Fiamme gialle e’ continua anche sul fronte dei cosiddetti fenomeni “di massa”, tra cui rientrano i controlli sull’esenzione dai ticket sanitari e sulla percezione di prestazioni sociali agevolate (assegni per il nucleo familiare, buoni libri e mense scolastiche, agevolazioni per tasse universitarie): “oltre meta’ dei casi controllati sono risultati irregolari ed i benefici non dovuti perche’ concessi sulla base di false attestazioni reddituali. Si tratta di importi di entita’ limitata per singolo caso, ma che sottraggono i benefici a soggetti realmente bisognosi”. In particolare, il piano di controlli del Nucleo speciale spesa pubblica e repressione frodi comunitarie ha permesso di individuare in tutta Italia 5.600 “falsi braccianti agricoli” che hanno ricevuto indennita’ di disoccupazione, per malattia o maternita’ non dovute per 20 milioni di euro. Si tratta di personale per lo piu’ inquadrato in aziende agricole “senza terra”, che hanno ottenuto i benefici esibendo falsi contratti di affitto dei terreni, all’insaputa dei reali proprietari, come accaduto a Cosenza o nel caso in provincia di Crotone dove firmatari dei contratti risultavano proprietari terrieri gia’ deceduti da anni. A Ragusa sono stati denunciati 197 responsabili di associazione a delinquere, truffa aggravata e falso ideologico, di cui 114 falsi invalidi, 74 medici e 9 tra politici e collaboratori: “in molti casi – spiegano gli investigatori – le invalidita’ riconosciute da quattro commissioni mediche sono risultate artificiosamente aggravate a seguito delle ‘raccomandazioni’ di alcuni politici locali mentre in altri casi era stata attivata una ‘corsia preferenziale’ per il riconoscimento delle invalidita’. Incaricate di raccogliere le segnalazioni erano le segreterie dei politici, che poi attivavano i medici di riferimento, ricompensati con incarichi ben remunerati per se’ o per i familiari”. A Verona, invece, sono stati scoperti 15 piloti d’aereo che hanno ricevuto trattamenti previdenziali, tra cassa integrazione guadagni, indennita’ di mobilita’ e fondo trasporto aereo, per complessivi 850mila euro ma che allo stesso tempo prestavano “in nero” attivita’ lavorativa per vettori aerei mediorientali, con retribuzioni mensili di svariate migliaia di euro.

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