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Società fantasma a Morano, sequestrati beni ad un imprenditore

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MORANO CALABRO (CS) – Sequestrati ad un imprenditore di Avellino, M.E. di 64 anni, beni immobili del valore complessivo di mezzo milione di euro.

Il sequestro è stato operato dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Cosenza nell’ambito di indagini avviate a seguito di una segnalazione delle autorita’ della confederazione elvetica alla Procura di Castrovillari in materia di riciclaggio circa la presenza su un conto corrente, intestato all’indagato ed acceso presso la filiale di Zurigo di una banca svizzera, della somma di 530 mila euro. Si tratta di fondi quasi interamente riconducibili a finanziamenti comunitari erogati in base alla Legge 488/92 indebitamente percepiti da una societa’ che avrebbe dovuto avviare un’attivita’ di riproduzione di supporti video nel comune di Morano Calabro (CS). L’inchiesta e’ coordinate dal Procuratore della Repubblica di Castrovillari (Cs), Franco Giacomantonio, e dal sostituto procuratore Silvia Fontebasso, La societa’, in passato, era stata oggetto di indagini da parte della Guardia di Finanza di Castrovillari, che aveva accertato non solo la mancata realizzazione del programma di investimento agevolato, ma addirittura che la societa’ in questione non era stata mai operativa nel Comune di Morano Calabro (CS), dove avrebbe dovuto avere luogo l’investimento, e che i beni, di fatto mai acquistati, oggetto di sovvenzioni pubbliche non erano mai pervenuti all’azienda. Malgrado il relativo procedimento penale fosse stato archiviato per prescrizione, la Corte dei Conti, nel 2011, rilevando la sussistenza del danno erariale, aveva condannato il rappresentante legale della societa’, L.G., 57 anni, di Benevento, al pagamento all’Erario della somma indebitamente percepita a titolo di finanziamenti pubblici. 

Le attivita’ investigative successivamente sviluppate dal Nucleo di Polizia Tributaria di Cosenza hanno consentito di accertare, sulla base delle informazioni pervenute dall’autorita’ giudiziaria elvetica incrociate con le precedenti risultanze investigative, che l’indagato – interessato ad alcune attivita’ gestionali della societa’ alla luce dei suoi rapporti con il rappresentante legale della stessa – al fine di ostacolare l’identificazione della provenienza illecita e far perdere le tracce delle sue movimentazioni di denaro, ha trasferito la somma dai conti della societa’ su diversi conti a lui intestati in diverse banche svizzere. Il tutto tramite una societa’ portoghese che figurava come fornitrice di materiale per videoregistrazione, emettendone numerose fatture per operazioni inesistenti, ma di fatto esercitante un’attivita’ di consulenza aziendale. Sulla scorta delle risultanze investigative, la magistratura di Castrovillari ha contestato all’indagato il reato di riciclaggio di denaro escludendo, preventivamente, la sua responsabilita’ nel reato presupposto di truffa aggravata ed ha disposto il sequestro per equivalente di immobili – ubicati a Milano ed Avellino – stimati intorno ai 950 mila euro (sino all’ammontare di circa 500 mila euro) – riconducibili alla sua famiglia a cui l’indagato aveva nel frattempo trasferito il proprio patrimonio immobiliare. L’attivita’ investigativa ha confermato che la societa’ percettrice dei fondi di cui alla legge n. 488/92 era completamente inattiva. 

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