Area Urbana
Operaio travolto da un Tir GLS a Piacenza, protesta USB davanti la sede di Rende: “omicidio padronale” (FOTO e VIDEO)
Così come a Rende, davanti alla sede della GLS, manifestazioni dell’Usb sono state promosse in tutta Italia per esprimere rabbia rispetto alla barbara uccisione di un operaio aderente a USB, Abd Elsalam, avvenuta a Piacenza.
RENDE (CS) – Alcuni rappresentanti dell’USB Calabria hanno manifestato questa mattina la vicinanza a tutti i lavoratori in lotta con un presidio davanti i cancelli della GLS di Rende, dove con striscioni e cori, è stata espressa la rabbia per la barbara uccisione di Abd Elsalam, travolto da un TIR mentre picchettava lo stabilimento GLS di Piacenza. L’uomo era un operaio aderente al sindacato USB.
Secondo i rappresentanti sindacali le “rapide e paradossali conclusioni a cui sono giunti gli inquirenti, che hanno catalogato il tutto come incidente stradale, ignorando le tante testimonianze ed i video che smentiscono assolutamente questa ipotesi, testimonia come si voglia assolvere l’azienda, i cui responsabili incitavano i camion a venire avanti, malgrado il picchetto dei lavoratori di USB, e di come si voglia nel contempo delegittimare la lotta di chi chiede diritti per sé e per altri”.
Altre manifestazioni sono in corso in tutta Italia e sono iniziati altri scioperi in altri magazzini della GLS per manifestare la collera dei lavoratori della logistica, poiché “è inconcepibile – riporta la nota sindacale – che si possa morire solo perché si chiede lavoro”.
L’iniziativa di questa mattina, proseguirà nel pomeriggio con un’altra manifestazione, dalle ore 17,00 alle ore 20,00, davanti la Prefettura di Cosenza, per sensibilizzare l’opinione pubblica contro le conseguenze delle politiche europee in materia di lavoro: donne e uomini sono senza lavoro, tanti lavoratori vengono sottopagati – senza diritti – ed ora pure senza pensione e con un prestito da pagare per vivere la vecchiaia. Il sindacato, con questa protesta, intende denunciare anche tutte le storture nel mondo del lavoro dove violenza, ricatti, minacce, mancanza di diritti e di stabilità sono la norma in tutti i settori;questi problemi, poi, sono amplificati a dismisura nella nostra realtà calabrese.
IL VIDEO
Le immagini sono abbastanza eloquenti: un tir della Gls parte all’improvviso, percorre pochi metri, vira a destra e poi frena; in una manciata di istanti diverse persone si precipitano davanti al tir si mettono le mani nei capelli: Abd El Salam Ahmed El Danf, operaio egiziano di 53 anni e sindacalista dell’Unione Sindacale di Base, è stato travolto dal tir sotto il quale è morto schiacciato.
Il tir avrebbe agito per bloccare il picchetto organizzato nell’ambito di una dura negoziazione con l’azienda per cui l’operaio, lavorava in subappalto. I drammatici momenti di quanto accaduto lo scorso 14 settembre alle ore 23.40 circa, vengono catturati dalle telecamere di sorveglianza dell’azienda di logistica con sede a Piacenza. “Le riprese confermano che si è trattato di un omicidio di un lavoratore che stava protestando per difendere i diritti dei suoi compagni di lavoro – scrivono dall’Usb – e non di un incidente stradale”. Il sindacato ha parlato di “omicidio padronale” ma l’avvocato Alfredo Zampogna, del foro di Milano, che difende Antonio Romano, direttore del centro Gls di Piacenza, additato di aver istigato il tir a partire sottolinea: “I video dimostrano che non c’è stata alcuna istigazione”.



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