Area Urbana
Soffocò la figlioletta, ma i periti la scagionano
Colpo di scena nel procedimento a carico della biologa cosentina: secondo gli esperti era incapace d’intendere e di volere
«Era incapace di intendere e di volere» Giovanna Leonetti, la biologa cosentina accusata di aver ucciso la figlia di appena sette mesi lo scorso 20 febbraio soffocandola con un cuscino in casa della zia, in pieno centro a Cosenza. La diagnosi clinica è contenuta nella perizia depositata dai legali della donna al giudice Alfredo Cosenza. Per lei era stato chiesto il giudizio immediato.

Giovanna Leonetti
La donna, dopo una lunga degenza presso l’Ospedale dell’Annunziata, è ora agli arresti domiciliari in una clinica. Gli inquirenti, la procuratrice aggiunta Marisa Manzini e il sostituto Domenico Frascino avevano invece chiesto la misura cautelare in carcere.

La procuratrice aggiunta Marisa Manzini
Per i magistrati, la donna sarebbe stata capace di fuggire e «commettere gesti autolesivi» e per questi motivi dovrebbe stare in carcere. I difensori di Giovanna Leonetti, gli avvocati Marcello Manna e Pierluigi Pugliese, avevano depositato una corposa memoria difensiva con una consulenza di parte effettuata sulla donna dal professore Sebastiano De Giorgi, direttore del dipartimento di Psichiatria di Lecce. Questa perizia è stata depositata sulla scrivania del gup che analizzerà il contenuto in vista della prossima udienza



Social