Per rubare la materia prima da immettere sul mercato, ha distrutto un’area sottoposta a vincolo ambientale e paesaggistico.
COSENZA 1 OTTOBRE 2016 – Si riforniva di sabbia e ghiaia, gratis, senza alcun tipo di autorizzazione. Prelevava furtivamente materiale dal fiume Mucone. E’ quanto emerso dall’attività investigativa effettuata dal Nipaf, Nucleo investigativo di Polizia Ambientale del Corpo Forestale e dal personale del Comando Stazione di Acri, che hanno posto sotto sequestro circa 9000 metri cubi di materiale e denunciato all’autorità giudiziaria il proprietario di una ditta di materiale inerte a Bisignano.
Nei giorni scorsi durante il controllo effettuato all’interno del cantiere, a cui hanno collaborato i reparti di Cosenza, Cerzeto e Montalto, è stata accertata la presenza di cumuli di materiale litoide (sabbia,ghiaia ecc) di diversa granulometria e dei mezzi utilizzati per il trasporto e setaccio del materiale. Dal cantiere vi è una strada che giunge fino all’alveo del fiume Mucone dove sono state rinvenute cospicue e numerose tracce di prelievo del materiale effettuate con mezzo meccanico, oltre a diversi siti di scavo.
Operazioni che hanno modificato l’area attraverso profondi sbancamenti limitrofi all’argine e che confermano il prelievo furtivo del materiale le cui tracce del trasporto sono ben visibili anche lungo la strada. Materiale che è perfettamente compatibile con il quello rinvenuto al’interno del cantiere. Per tali motivi, oltre al sequestro dei mezzi, un escavatore e un autocarro, e del materiale, si è proceduto al deferimento del proprietario della ditta per furto di materiale inerte, distruzione e deturpamento di bellezze naturali e per aver prelevato il materiale in una zona sottoposta a vincolo paesaggistico e ambientale.
