Non vi è ancora traccia dei dieci milioni di euro stanziati per disinquinare le aree più pericolose del Comune di Rende.
RENDE (CS) – Ad Agosto è stato annunciato lo stanziamento di dieci milioni di euro per le bonifiche delle discariche di Sant’Agostino e dell’ex Legnochimica. Soldi che dovrebbero servire a disinquinare le due aree più critiche del Comune di Rende di cui però non sembra ancora esservi traccia. Il Comune di Rende aveva però annunciato in pompa magna lo stanziamento di 6 milioni di euro destinati alla decontaminazione di contrada Lecco con i suoi laghi e terreni ‘chimici’ e 4 milioni per la bonifica delle vecchie discariche comunali di Sant’Agostino. In realtà i fondi non solo non sono stati stanziati, ma la delibera con la quale dovrebbero essere destinati proprio al Comune di Rende non è stata neanche pubblicata, come previsto dalla legge, sulla Gazzetta Ufficiale. A scoprirlo è stato il Movimento cinque stelle a seguito di un’interrogazione a risposta scritta “sullo stato dei fondi destinati dal Governo alle bonifiche dell’area ex Legnochimica e delle due discariche a Sant’Agostino”. Il Comune di Rende ha infatti impiegato un mese per comunicare che “la deliberazione non risulta ancora essere pubblicata in Gazzetta Ufficiale ed il CIPE non ha ancora completato il compesso iter di perfezionamento della delibera”.
Intanto sono iniziati i lavori nei dipartimenti di Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio e di Ingegneria chimica dell’Unical per la ricerca avente ad oggetto lo specifico progetto di bonifica dell’ex Legnochimica di Rende. Inoltre dal 5 Agosto la società Legnochimica ha ufficialmente dichiarato fallimento. Non sarà più quindi il liquidatore Pasquale Bilotta, indagato insieme al sindaco Marcello Manna e a due soci dell’azienda per omissione d’atti d’ufficio in merito alla mancata bonifica del sito, ad interfacciarsi con le autorità. ma un curatore fallimentare nominato dal Tribunale di Cuneo. La società piemontese che da decenni è diventata l’incubo dei rendesi chiude ‘bottega’ con zero euro in cassa nonostante l’impianto sia stato venduto parte a Calabria Maceri (otto milioni di euro), parte alla centrale a biomasse (32 milioni di euro) e parte è stata ceduta all”erede’ la Silvateam, un ramo d’azienda dell’ex Legnochimica che produce pectina e che ha realizzato l’impianto a biomassa sui terreni in cui prima vi era quella che potrebbe essere definita la fabbrica dei veleni d’Oltrecampagnano.
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