La Calabria futurista, resa famosa dall’immagine dell’opera di Boccioni sui 20 centesimi di euro, approda al Museo del Presente grazie alle donazioni di Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona.
RENDE (CS) – Domani, Sabato 15 Ottobre 2016, alle 18.00 presso il Museo del Presente di Rende inaugura la straordinaria mostra collettiva dedicata ai futuristi calabresi. Un evento che consente di riscoprire il ruolo primario della Calabria nell’ambito del movimento artistico, ideologico e culturale tra i più rivoluzionari del ‘900. Più di 60 opere dei futuristi calabresi dalla collezione Bilotti, donate dalla famiglia al Comune di Rende lo scorso settembre, che messe in relazione con il nucleo boccioniano di Palazzo Arnone costituisce una delle massime eccellenze nazionali. Un filo conduttore che collega i due poli principali dell’area urbana, Rende e Cosenza, creato proprio in omaggio ad Umberto Boccioni, noto artista del futurismo calabrese, nel centenario della sua morte. Un percorso futurista unico che finalmente ristabilisce il ruolo primario del territorio. L’eccezionalità della collezione sta nell’unicità, infatti non esistono altri repertori completi con opere di Marasco, Benedetto, Berardelli, Yaria, Repaci, Tedesco, Passalacqua, Lo Celso.
Un patrimonio artistico di altissimo valore che adesso potrà essere fruito da tutti i cittadini. La loro opera infatti è stata messa in relazione con quella di Boccioni, documentata dai 65 disegni della collezione Winston-Bilotti ceduti alla Galleria Nazionale della Calabria nel 1996 da Carlo Bilotti. disegni esposti insieme all’opera le “Forme Uniche nella continuità dello spazio”, rappresentata sui 20 centesimi di euro e donata a palazzo Anone da Roberto Bilotti che si ispira al bronzo tratto dal gesso al Museo di San Paolo che simboleggia la forza del movimento, considerata tra le sculture più importanti del XX secolo. La mostra, curata dal donatore Roberto Bilotti insieme a Gianluca Covelli, è stata promossa dall’Assessore alla Cultura Vittorio Toscano nell’ambito del Settembre Rendese e sarà presentata da Vittorio Cappelli docente di Storia Contemporanea all’Unical alla presenza del sindaco Marcello Manna. Rende, dedicando questa mostra ai futuristi calabresi, consente di riscoprire il ruolo dei nostri corregionali, una pagina di eccellenza che, nell’itinerario Rende, Museo del Presente e Cosenza, Palazzo Arnone ne offre un ricco e rappresentativo repertorio.
Il Futurismo, come noto, comprendeva tutti i campi: cinema, teatro, scenografia, danza, fotografia, arredo, gastronomia ed i calabresi erano in prima linea in ognuno di questi campi. Celebri le “serate futuriste” del 1909 a Reggio e del 1910 a Catanzaro con Marinetti. La IV Biennale calabrese d’Arte e industrie a Reggio Calabria del 1926, incentrata sul Futurismo, annoverava infatti più importanti esponenti del Futurismo internazionale. Il Manifesto di Marinetti del 1909, in aperta rottura con il passato artistico culturale, viene acquisito ed elogiato dagli artisti calabresi che nel marzo 1910 a Catanzaro con Marinetti organizzano “prova in teatro” e gli incontri futuristi con gli studenti calabresi e letavole parolibere. Alla IV Biennale calabrese del 1926 si rivela l’anima futurista degli artisti in contatto con il territorio: Depero espone abiti, arazzi e tarsie di panno con testa di diavolo ispirata alle maschere apotropaiche di Seminara; Benedetto con le riviste “Futurismo Oggi” e “Originalità” celebra il volo vittorioso sugli altri mezzi di locomozione; Marasco divulga le nuove idee con “supremazia futurista” e il bollettino “il passo oltre” pubblicati in Calabria e veicolati nel resto del Paese verso un cambiamento visivo e dinamico. Aderiscono alla piattaforma politica futurista Nicola Serra di Cosenza, Gaetano Natale di Paola; Nicola Donati (Pizzoni) e Saverio Laredo (Vibo).
La Calabria è infatti tra i protagonisti del Futurismo con gli artisti Umberto Boccioni (RC 1882-1916), Antonio Marasco (Nicastro 1896-1906), Enzo Benedetto (RC 1905 – 1993); Armiro Yaria (RC 1901 – 1980); Michele Berardelli (Cs 1912-1995), Orazio Pigato (RC 1896-1966), Principio Federico Altomonte (RC 1912); Luigi Versace (Bovalino 1927-1991) i post futuristi Lina Passalacqua (Sant’Eufemia d’Aspromonte RC 1933) e Silvio Lo Celso (Rende 1956-2000) gli scrittori ed artisti Leonida Répaci (Palmi 1898-1985); Geppo Tedeschi (Tresilico-Oppido RC 1907-1993); scrittori e poeti, Piero Bellanova (Sant’Agata d’Esaro Cs 1917- 1987); Luigi Gallina (Corigliano Calabro 1906-1973); Giuseppe Carrieri (San Pietro in Guarano Cs 1886 – 1968) poeta, candidato Nobel per la letteratura; Alfonso Dolce (Cropani Cz 1882); Luca Labozzetta (Mileto – Vibo 1891-1917); Giovanni Rotiroti (Cardinale Cz 1905-1983) Leonardo Russo(Catanzaro); Rodolfo Arturo Alcaro (alias Rofalcar futurista), Antonio Altomonte (n. Palmi); Domenico di Pietro, Mario Potente (Cs), Mimi Mancuso, il giornalista Luigi Scrivo (Cz) direttore di artecrazia futurista e assistente di Marinetti; il gallerista Giuseppe Sprovieri (Montalto Uffugo Cs 1890-1988) gallerista, critico, collezionista, inaugura nel 1913 con Marinetti a Roma la prima Esposizione di Pittura Futurista. Promotore di serate e conferenze sul movimento, declamazioni dei versi paroliberi e delle onomatopee. Con l’esposizione delle sculture di Boccioni inaugura la galleria e nel 1914 con l’esposizione degli artisti futuristi e con l’Esposizione Libera Futurista Internazionale apre il futurismo italiano verso l’avanguardia europea.
A Rende saranno esposte le testimonianze del connubio Calabria-Futurismo, con le opere di due grandi calabresi affermatesi sullo scenario nazionale ed internazionale dell’Arte dagli anni ’40 al 1970: Palma Bucarelli da Locri e Anna Paparatti da Reggio Calabria. Palma Bucarelli (1910-1998) mitica direttrice e soprintendente della GNAM dal 1942 al 1975 ne ha incrementato il futurismo, insito nel suo DNA, acquistando le opere di Marasco: “omaggio plastico a Boccioni” del 1919 e la “scomposizione” del 1914, oltre alla preesistente “finestra aperta” aeropittura del ’34 e le più significative opere di Boccioni: “cavallo+cavalier+paesaggio”, “stati d’animo” e “l’antigrazioso” nel 1952. Nel 1961 l’artista realizzò con Argan la grande mostra futurista a Strasburgo: “l’Arte fino al 1918”. Anna Paparatti nata a Reggio Calabria e vissuta inizialmente a Rosarno, collezionista di opere futuriste (tra le quali Balla, barca con vela, legno dipinto, 1926 con scritta ricorpensando Terracina). Nel 1977 all’Attico ha riproposto “la cucina futurista”, con il compagno Fabio Sargentini, una mostra divisa in due fasi denominate santopalato e quisibevevivande preparate su ricette di Marinetti, Fillia, Prampolini, Mino Rosso, Burdese e Giachino, le foto documentarie e le ricette sono esposte nel Museo d’arte Contemporanea nel Castello di Rende.
La mostra resterà aperta al pubblico fino al 21 gennaio 2017.
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L’INTERVENTO DI ROBERTO BILOTTI SU RLB RADIOATTIVA
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