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Maxi sequestro di beni ad imprenditore della Piana

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REGGIO CALABRIA – Sequestrati beni per un valore di 325 milioni di euro ad un imprenditore del settore oleario, Vincenzo Oliveri, di 59 anni, con interessi nel settore alberghiero e della ristorazione anche in Abruzzo ed Emilia Romagna.

Oliveri è stato coinvolto in passato in una serie di truffe all’Unione europea. I beni sequestrati consistono, tra l’altro, in 18 società, 39 immobili, disponibilità finanziarie in 52 banche ed in titoli Agea, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, concernenti nel diritto alla percezione degli aiuti comunitari per un valore di oltre 16 milioni di euro.Il sequestro è stato disposto dal Tribunale di Reggio Calabria sia perchè il loro ammontare sarebbe vistosamente sproporzionato, secondo gli accertamenti svolti dalla Dia, rispetto alle capacità reddituali dell’imprenditore e sia perchè i beni aziendali e personali sono stati considerati provento del reimpiego di capitali illeciti.

 

Vincenzo Oliveri ed il fratello Antonio, insieme al padre Matteo Giuseppe, nel frattempo deceduto, furono arrestati con altre tre persone nel luglio del 2010, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Palmi, con l’accusa di associazione per delinquere e truffa in relazione all’indebita percezione di contributi erogati in base alla legge 488. Nell’ambito del procedimento penale che è scaturito dagli arresti il gip di Palmi ha disposto il rinvio a giudizio dei fratelli Oliveri. Il relativo processo è ancora in corso. Dalle indagini che avevano portato agli arresti erano emerse condotte penalmente rilevanti da parte di Vincenzo ed Antonio Oliveri attraverso l’emissione di fatture per operazioni inesistenti. Tra i beni societari oggetto del provvedimento di sequestro preventivo figurano il 50 per cento delle quote sociali e il patrimonio aziendale dell’albergo a 4 stelle “Grand hotel Don Juan”, ubicato sul lungomare di Giulianova (Teramo); l’intero capitale sociale e il patrimonio aziendale dell’albergo ”Villa Fiorita”, anche questo ubicato a Giulianova; il resort-ristorante “Il feudo degli ulivi” a Borgia (Catanzaro) e l’intero capitale sociale e il patrimonio della società “Borgia eolica”, con sede a Ravenna, titolare dell’attività di realizzazione, gestione e manutenzione di un parco eolico a Borgia. Sequestrati, infine, l’intero capitale sociale ed il patrimonio di alcune aziende del settore della lavorazione dell’olio.

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