Campagna “LasciateCIEntrare” si è recata in visita presso l’Hotel Grillo, sito in Amendolara. La delegazione ha riscontrato uno stato di totale abbandono, in cui versano i migranti
AMENDOLARA (CS) – Accoglienza: un termine che spesso, troppo spesso, viene confuso. Accoglienza non vuol dire solo dare una sistemazione fisica a chi la richiede, ma anche e soprattutto rispetto della dignità umana e necessaria e giusta assistenza da un punto di vista giuridico. Proprio su tale tematica si concentrano, da tempo, gli attivisti della delegazione che ha dato vita alla Campagna LasciateCIEntrare.
La delegazione è costituita da: Emilia Corea (Ass. La Kasbah), Luca Mannarino (attivista), Yasmine Accardo (Ass. Garibaldi 101), Francesco Formisani (attivista), Luana Ammendola (attivista), Maurizio Alfano (attivista), Flavia Lisotti (attivista); che a tal proposito scrivono:
“Al peggio non c’è mai fine…
Ogni qualvolta varchiamo la soglia di un Centro di Accoglienza ci diciamo che la situazione che troveremo non potrà mai essere peggiore di quella ritrovata precedentemente. E ogni volta veniamo smentiti. In questo caso a destare la nostra meraviglia, immediatamente trasformatasi in rabbia, è quanto siamo costretti a rilevare all’interno dell’Hotel Grillo di Amendolara.
E invece, si ritrovano da due mesi in una struttura, pagata dalla Prefettura di Cosenza, che non eroga loro alcun servizio, semplicemente perché giuridicamente non è tenuta a farlo. Siamo costretti per l’ennesima volta, dunque, a denunciare un modus operandi, quello del Prefetto Tomao e dei responsabili all’immigrazione della Prefettura di Cosenza, che nulla ha a che vedere con “la necessaria assistenza e il pieno rispetto della dignità” del richiedente, richiamati dall’art. 7 della L. 142/2015, “secondo le disposizioni di cui agli articoli 14 del Testo Unico sull’Immigrazione (D.L.vo 25 luglio 1998, n. 286) e 21 del D.P.R. 31 agosto 1999, n. 394, e successive modificazioni”.
