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Ponte Celico, Anas: “inizio lavori entro l’estate 2017”. Intanto stasera ne parla ‘Striscia’ (AUDIO e VIDEO)
Le verifiche sull’opera attribuiscono gli avvallamenti alla viscosità del calcestruzzo usato per la costruzione del ponte, avvenuta nel ‘lontano’ 1972 e con non pochi problemi. L’Anas comunue, interverrà dall’estate 2017 per migliorare il ‘comfort della viabilità’.
CELICO (CS) – Ancora una volta l’Anas mette avanti la relazione del professore e perito Pietro Monaco del Politecnico di Bari; una consulenza tecnica per la verifica statica e dinamica dell’opera d’arte che nel dettaglio non è stata mai resa nota. Anas ha precisato di aver trasmesso una sintesi di questa relazione alla Prefettura di Cosenza ma quella ‘dettagliata’ richiesta dalla Protezione civile regionale ed in particolare dal responsabile Carlo Tansi nessuno ha potuto finora visionarla.
Dopo mesi di richiesta di contatto, finalmente l’Anas ha risposto anche alla nostra redazione perchè negli ultimi anni, sono arrivate solo note stampa e comunicazione di interventi, prove di carico statiche e dinamiche.
Le verifiche, secondo Anas, hanno dimostrato che gli ‘avvallamenti’ sono una conseguenza della ‘viscosità’ del calcestruzzo. In più l’ente proprietario del tratto e del ponte, precisa che le prove di carico sono state eseguite con cadenza mensile e/o quindicinale insieme ai rilievi topografici, e che saranno avviate ulteriori attività di controllo attraverso sistemi automatici di ultima generazione, che consentiranno l’analisi H24 dello stato deformativo dell’opera. Entro l’estate inoltre partiranno i lavori manutenzione per il miglioramento del comfort di guida dell’importo complessivo di circa 1 milione e mezzo di euro.
La paura dunque è solo ‘ottica‘ e, secondo Anas, gli automobilisti e i camionisti possono stare tranquilli. Il viadotto Cannavino che collega Cosenza e Crotone lungo la statale 107 Paola-Crotone, presenta curvature sì, ma non sono pericolose anzi, del
tutto normali. Quello che resta nella percezione dei cittadini, degli auotomobilisti e di chi percorre il ponte però, è proprio la paura, e la domanda che tutti si pongono è perchè da otto anni quel viadotto viene monitorato da Anas se non c’è alcun pericolo? E soprattutto, essendo stato costruito nel 1972 (ricordiamo la morte di 4 operai per il cedimento del terreno dato da uno smottamento) ed essendo la Calabria una regione ad altissimo rischio sismico, come risponderebbe il ponte ad eventuali sollecitazioni sismiche?
A queste domande, ha risposto ai microfoni di Rlb Radioattiva l’ingegnere Angelo Gemelli, dirigente dell’Area Tecnica Esercizio Viabilità Calabria
ASCOLTA L’INTERVISTA
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Gli interrogativi intorno al ponte ruotano attorno alle informazioni fornite da Anas negli ultimi tempi, apparse ai più poco dettagliate: “viscosità del terreno; avvallamento normale per quel tipo di calcestruzzo; verifiche con risultati positivi e prove di carico e struttura dotata di strumenti antisismici che consentono di assorbire spostamenti dovuti al sisma”.
Nei primi mesi del 2016 sono stati effettuati altri due monitoraggi che hanno confermato gli stessi risultati. Nel 2012, ancora, sono state eseguite analisi per verificare la bontà del calcestruzzo e delle armature all’interno del viadotto che hanno confermato come il calcestruzzo fosse esattamente quello previsto al momento della costruzione dell’opera.
Gli utenti della strada però, un pò diffidenti e spaventati, ritengono che quel ponte non sia sicuro, e continuano a scrivere in redazione per chiedere interventi. Monitoraggi su monitoraggi, con dati in possesso (di Anas) che non destano preoccupazione. Intanto ieri l’inviato Pinuccio di Striscia la Notizia si è recato sul posto insieme alla nostra redazione, per visionare la situazione e capire perchè se Anas continua a dire che “è tutto ok” le persone invece continuano ad “avere paura”. Il servizio sarà trasmesso questa sera.
E la redazione di Quicosenza.it ha girato anche alcune immagini del viadotto che vi proponiamo di seguito
GUARDA il VIDEO ‘ESCLUSIVO’di Quicosenza.it
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Quella relazione tecnica mai ‘resa nota’
Sono in molti a contestarem non tanto la ‘buona fede’ di Anas nel tranquillizzare gli utenti ma la ‘poca trasparenza‘ fin qui mostrata in merito. Tra questi anche Paolo Parentela del movimento 5 Stelle, che accodandosi anche alla richiesta di Carlo Tansi, ha dichiarato: «Sul Viadotto Cannavino, l’Anas ha un grave difetto di trasparenza. A fine luglio avevo chiesto gli atti della perizia tecnica del perito Pietro Monaco, docente presso il Politecnico di Bari. L’Anas ha risposto col silenzio».
Il deputato del M5s Paolo Parentela, ormai ribattezzato ‘il ponte della paura’ prosegue: «È bene non procurare allarmismo. Tuttavia, se davvero il viadotto è sicuro, per quale motivo Anas si ostina a proclamarlo a mezzo stampa senza fornire la documentazione richiesta? Anche la protezione civile ha richiesto la stessa documentazione senza ottenerla». «Abbiamo gli occhi puntati sul ponte da molto tempo prima che la vicenda assumesse rilevanza mediatica. Vogliamo vederci chiaro per comprendere se ancora una volta la sicurezza dei cittadini viene anteposta alla convenienza economica. Quanto accaduto in provincia di Lecco ha risvegliato gli animi sulla vicenda, tanto da spingere Anas a rassicurare tutti con l’annuncio dell’inizio dei lavori per l’estate 2017. Noi vogliamo solo rassicurare i cittadini sulle reali condizioni della struttura ed Anas ha l’obbligo di fornirci la documentazione». «Ci chiediamo – conclude Parentela – che cosa spinga Anas a mantenere segreta la relazione del perito e coltiviamo la speranza che l’attenzione mediatica sulla vicenda spinga l’ente a fornire le carte. Intanto continueremo a spingere perché i lavori necessari inizino prima del previsto».



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