Sangue e morte sulla strada di San Marco a Piane Crati. Ieri pomeriggio l’ennesima auto in corsa ha investito e ucciso un povero cagnolino, e la scorsa estate un altro cane ha fatto la stessa fine nello stesso identico posto, sulle stesse strisce pedonali.
PIANE CRATI (CS) – Che sia un uomo o un pedone, un’auto che si avvicina alle strisce pedonali dovrebbe rallentare così come soccorrere. A segnalare il caso che avviene troppo di frequente è Rosanna Vigna responsabile locale del Fronte Nazionale che parla di “corpi di numerosi animali straziati dalle auto su questa strada, e purtroppo in passato non sono neanche mancate le morti di due persone, travolte dalle auto in corsa. Malgrado la raccolta firme dei residenti e le denunce fatte più volte agli organi competenti e sui giornali, niente è cambiato e a nessuno sembra interessare più di tanto.
Istituzioni latitanti, sorde alla richiesta di intervento per mettere in sicurezza un tratto di strada che sembra un autodromo“.
“Malgrado le strisce pedonali – sottolinea Vigna, che è anche attivista animalista – bisogna stare sempre molto attenti a non essere travolti da automobilisti che in totale sprezzo del pericolo neanche rallentano nel vedere un pedone attraversare, figurarsi se si tratta di un povero animale”.
“Come se non fosse sufficiente tutto ciò – spiega ancora Rosanna Vigna – ieri pomeriggio dopo essere intervenuta perché allertata al telefono che un povero cagnolino era stato travolto da un’auto in corsa, avendo potuto constatare che era morto sul colpo, nessuno provvedeva a togliere il corpicino dal centro della carreggiata, rischiando anche di provocare ulteriori incidenti a causa delle auto che per evitarlo zigzagavano, decido di telefonare al 112 e al sindaco di Piane Crati, per chiedere di far intervenire chi di competenza. Nessuna delle due istituzioni interpellate ha saputo darmi risposte esaudienti, anzi invitandomi a risolvere da sola il problema cercandomi i numeri di telefono di qualche Asp o servizio randagismo, che potesse risolvere il problema o in alternativa di scavare una buca e seppellire il cane. Il Sindaco mi ha specificato che in serata non era possibile e che domani mattina avrebbe provveduto a mandare qualcuno per far smaltire il corpo del cagnolino investito”.
“Ho trovato vergognoso ed inaccettabile che le istituzioni interpellate in barba alla più totale osservanza delle leggi in materia sanitaria, di sicurezza stradale, sul randagismo, ecc… mi rispondessero di cavarmela da sola, mi sono vista costretta ad alzare la voce e rammentare a tutti il proprio dovere e ruolo istituzionale. Solo dietro mia ferma intenzione di non lasciar perdere la faccenda ed aver informato che avrei divulgato la notizia sui giornali e li avrei querelati, i toni delle conversazioni sono cambiati”.
“I carabinieri si sarebbero adoperati a contattare qualcuno di competenza – prosegue Vigna – che di fatto non è mai giunto sul posto, ed il sindaco che prima era reticente all’ osservanza della legge poiché tutto questo avrebbe avuto un costo sulle “casse” del Comune, improvvisamente diventa collaborativo, salvo poi minacciarmi che se avessi reso pubblica la cosa mi avrebbe querelato”.
“Per fortuna ho chiamato a titolo personale la Sig.ra Adriana Tarsitano, responsabile della Polizia Municipale del posto, che malgrado in ferie, si è recata prontamente sul posto, ed avendo riconosciuto il povero cagnolino, che nel frattempo io avevo adagiato sul marciapiede rischiando a mia volta di essere travolta durante l’intervento poiché nessuna auto si fermava, si è recata personalmente a casa dei proprietari di Striscia, questo era il nome della povera creatura, i quali prontamente ed in lacrime sono venuti a recuperare il corpicino straziato”.
“In tutta questa triste faccenda si evidenzia come ancora una volta istituzioni che dovrebbero tutelare i cittadini e far rispettare la legge, siano i primi ad ostacolarla e come ancora una vita innocente abbia pagato un costo altissimo per le irresponsabilità e le inosservanze di altri. Allora a questo punto voglio fare una domanda alle istituzioni responsabili: quante altre morti ci devono essere affinchè siano presi dei provvedimenti?”.
