Donna costretta a vivere con l’incubo di svegliarsi sepolta dalle macerie nel quartiere Spirito Santo di Cosenza Vecchia.
COSENZA – La signora Fausta vive nel centro storico e percepisce una pensione da 290 euro. Vive da venti anni in un’abitazione che, come certificato dai Vigili del Fuoco, presenta lesioni di vecchia data a causa delle pessimo stato di manutenzione dello stabile. La casa si trova nel quartiere Spirito Santo del centro storico di Cosenza. Ieri i residenti hanno presentato al Comune tutta la documentazione necessaria ad accertare il reale rischio che la donna corre ogni giorno. L’edificio presenta diverse e gravi lesioni, un avvallamento di circa 7 centimetri al centro dello stabile e diversi crolli e infiltrazioni nel tetto. La signora è proprietaria dell’ appartamento e il suo reddito non gli consente di intervenire in lavori di restrutturazione, mentre il proprietario del sottotetto, dove si presentano i danni più gravi, latita da diverso tempo e non ha intenzioni di eseguire questi lavori di messa in sicurezza.
Questa situazione è diventata ormai insostenibile e la paura di svegliarsi di colpo sepolta sotto le macerie è concreta. “Abbiamo sollecitato gli organi predisposti del Comune di Cosenza – scrive il comitato Piazza Piccola in una nota – per effettuare un sopralluogo e verificare il reale stato d’emergenza. Mentre chi ci governa stanzia milioni di euro per favorire le ditte costruttrici degli amici, mentre l’emergenza casa è diventata un business per i palazzinari che si fanno pagare affitti di centinaia di migliaia di euro, esistono centinaia di famiglie che aspettano invano l’assegnazione di una casa popolare e altrettanti invisibili che vivono in condizioni fortemente disagiate rischiando per l’incolumità propria e dei propri figli”. Intanto l’ennesimo pezzo di storia della città dei bruzi si è schiantato al suolo cadendo in frantumi. Lunedì pomeriggio è crollato quello che rimaneva di un vecchio stabile in vico 1 santa Lucia /vico 1 San Tommaso. Le impalcature che circondano il palazzo stanno lì da 15 anni. Lo stabile è di proprietà pubblica e anche in questo caso chi vive a ridosso dello stabile pericolante è terrorizzato dal pensiero di essere travolta dalle pareti che potrebbero crollare da un momento all’altro.
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