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Disabile non può andare a scuola perché l’istituto non ha un’assistente educativa

disabile locri

La preside dall’inizio della scuola non ha ancora reclutato un’Assistente Educativa figura professionale prevista dalla Buona Scuola di Renzi.

 

LOCRI (RC) – Manca l’assistente educativa. Una figura indispensabile, secondo i dettami della Buona Scuola di Renzi, affinché un disabile possa frequentare le lezioni in aula. La famiglia del ragazzo aveva proposto di far sì che la sorella di Nicola potesse assisterlo, anche gratuitamente, in attesa della nomina dell’assistente, ma la scuola si è rifiutata di accettare una soluzione del genere. Sconcertante disinteressamento di tutta la classe politica regionale e di tutto il mondo della scuola, nei confronti di Nicola, studente disabile di Locri a cui vengono negati i principali diritti costituzionali e di diritto alla studio che dovrebbero essere garantiti a tutti in egual misura. Un autentico calvario quello attraversato dalla famiglia del giovane locrese ed a nulla sono valse tutte le denunce presentate dai genitori e le varie forme di protesta per far tornare Nicola a frequentare il Liceo artistico di Locri. “Qui siamo dinanzi ad uno Stato che nega non solo il diritto allo studio di un giovane affetto purtroppo da ritardo psicomotorio, – scrive Igor Colombo di Azione Identitaria Calabria – ma che ne sancisce anche l’esclusione preventiva dalla società, ghettizzando un figlio e relegandolo al margine della vita sociale e condannando anche una sfortunata famiglia, la quale ormai non sa più a quale santo rivolgersi.

 

Questi sono purtroppo gli effetti ed i risultati della “Buona Scuola” e della totale inosservanza della legge 104 che è quella che garantisce assistenza, integrazione sociale e diritti alle persone portatori di handicap. Dovrebbero provare un intenso sentimento di vergogna, in primis il governatore Mario Oliverio e l’assessore Roccisano, per questa loro negligenza su questa vicenda, i quali per primi sarebbero dovuti intervenire per dare concreta speranza alla famiglia di Nicola, la quale a questo punto si ritrova a lottare contro i mulini a vento. Chiedo l’intervento in questa vicenda del capo del movimento dei diritti civili, Franco Corbelli , affinché faccia sentire pure lui la sua voce per andare incontro ed aiutare Nicola ed i suoi genitori, in questa battaglia, nella quale gli stessi sono rimasti soli con accanto solo l’associazione che porta il nome del loro caro figlio. Il nostro movimento politico fin da ora si rende disponibile a qualsiasi forma di protesta che la famiglia vorrà ancora mettere in atto, il disgusto e la vergogna per quanto è accaduto è tanto , soprattutto in uno Stato come L’Italia, dove non più tardi di una settimana fa il popolo è stato chiamato a difendere o migliorare, dal loro punto di vista, La Costituzione più bella del mondo, quella stessa costituzione che non garantisce ad un ragazzo disabile calabrese il diritto allo studio”.

 

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