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Colpo ai beni della ‘ndrangheta: sequestro da due milioni e mezzo di euro, alla cosca Arena

Calabria

Colpo ai beni della ‘ndrangheta: sequestro da due milioni e mezzo di euro, alla cosca Arena

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Il patrimonio sequestrato dei beni, è stato stimato a 2,5 milioni di euro, riconducibile a sei persone: massimi esponenti della cosca Arena di Isola Capo Rizzuto

CROTONE – 2,5 milioni di euro: questa la stima del patrimonio sequestrato a sei persone che gli inquirenti ritengono essere i massimi esponenti della Cosca Arena di Isola Capo Rizzuto, nel crotonese. In particolare il sequestro, effettuato oggi, ha riguardato 14 fabbricati di cui due ad Isola di Capo Rizzuto, altrettanti in località Fratte, cinque unità immobiliari ad Isola Capo Rizzuto, due in località Le Cannella e tre a Suardi, in provincia di Pavia.

Sigilli inoltre a un terreno agricolo collocato in Suardi, sempre nel pavese; una società in nome collettivo che opera nella coltivazione di cereali ed ortaggi; due ditte individuali, di cui una attiva sempre nella coltivazione di cerali ed ortaggi e l’altra nel commercio all’ingrosso di prodotti alimentari e bevande; infine, sequestrate molteplici quote societarie, polizze assicurative, conti corrente, conti deposito titoli e obbligazioni.

Il Decreto, finalizzato alla confisca, riguarda i beni riconducibili a:

  • ARENA Nicola classe 1937;
  • ARENA Massimo classe 1965;
  • ARENA Pasquale classe 1967;
  • ARENA Salvatore classe 1991;
  • PONISSA Francesco classe 1960;
  • TARASI Luigi classe 1963;

Tutti e sei sono stati condannati a vario titolo, fatta eccezione per Pasquale Arena, per turbata libertà degli incanti, estorsione e usura, reati aggravati dall’utilizzo del metodo mafioso.

Le indagini si sono estese anche a tutti quei soggetti che, secondo le Fiamme gialle, sarebbero prestanome della locale di ‘ndrangheta, essendosi intestati in modo fittizio i beni in realtà riconducibili alla cosa di Isola.

Gli investigatori, coordinati dal Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, dall’Aggiunto della Dda Vincenzo Luberto e dal Sostituto Domenico Guarascio, hanno eseguito delle complesse indagini giudiziarie ed economico-finanziarie, effettuando pedinamenti, osservazioni, accertamenti bancari e incrociando le informazioni acquisite con i dati presenti nelle banche dati in uso al Corpo.

Il Tribunale di Crotone, nel decretare il sequestro dei predetti beni il cui valore complessivo è stimato per circa 2,5 milioni di euro, ha fissato la discussione sul merito della proposta all’udienza del 23.03.2017 ai fini della confisca, quale epilogo finale dell’illecito arricchimento.

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