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Madonna della Catena, sit in dei dipendenti davanti l’Asp: ritorna l’incubo dei licenziamenti (FOTO)

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Madonna della Catena, sit in dei dipendenti davanti l’Asp: ritorna l’incubo dei licenziamenti (FOTO)

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Dipendenti della clinica Madonna della Catena, gestita dalla famiglia iGreco, protestano davanti la sede dell’Asp: molti di loro rischiano di restare a casa a partire dal 31 dicembre

COSENZA – Ritorna l’incubo per i dipendenti della clinica Madonna della Catena, gestita dalla famiglia iGreco, che rischiano di perdere il proprio posto di lavoro. Questa mattina, esasperati e preoccupati per la vertenza che va avanti da anni, hanno deciso di assediare l’Asp di Cosenza a via Alimena, per far sentire le proprie voci.

Per loro, infatti, a breve dovrebbe arrivare la lettera di licenziamento. A partire dal 31 dicembre rischiano di rimanere a casa.

Nonostante le passate denunce e proteste, dinnanzi la loro struttura, Asp, Prefettura e a Catanzaro davanti la sede degli uffici del commissario per il piano di rientro dal debito sanitario, per loro non è arrivata alcuna risposta. Il commissario si era impegnato a trovare una soluzione, ma pare che non sia stato così e ora i lavoratori rischiano il loro posto.protesta-madonna-catena-03

“Sono sei anni – ha dichiarato Rosanna, dipendente della clinica – che attendiamo l’accreditamento dei 60 posti letto per le 57 unità. Promesse che ci vengono fatte da anni e poi scippate. La decisione è stata ribaltata dall’Asp con l’appoggio della Regione. Ora siamo stanchi e portiamo avanti questo presidio permanente fin quando non avremo ciò che ci spetta di diritto”.

La vertenza nasce dagli errori di calcolo commessi tra gli uffici amministrativi del mare magnum della sanità calabrese, sui posti letti della clinica. Errori che pesano come un macigno sia sugli utenti sia sui lavoratori.

La Madonna della Catena ha al suo interno 76 posti letto per la riabilitazione estensiva, ma solo sedici sono stati accreditati dalla Regione.
Il risultato è che chi è stato colpito da ictus, ischemie o traumi cerebrali è costretto a liste d’attesa lunghissime che arrivano sino a sei mesi mentre i posti letto disponibili restano vuoti. Solo venti i pazienti che pagano di tasca propria le cure e quaranta posti completamente vuoti.

Non pare infatti sia stato previsto dalla Regione Calabria l’accreditamento di sessanta posti letto, da qui il licenziamento collettivo delle unità in esubero. L’ASP di Cosenza non ha la dotazione finanziaria per attivare i posti vacanti nè le strutture pubbliche necessarie per garantire la riabilitazione estensiva.

Ora i lavoratori, a causa di questi problemi che non dipendono certamente da loro, vivono costantemente con l’incertezza circa il loro futuro. Dopo il danno, arriva anche la beffa: perciò portano avanti la loro lotta e assediano l’Asp di Cosenza per avere, una volta per tutte, risposte concrete ed esaustive. Hanno richiesto un incontro con il Prefetto, delegato del dipartimento Salute della Regione Calabria, alla presenza del Commissario Scura, dirigente dell’Asp Mauro (che questa mattina non era presente), lavoratori e azienda. Quest’incontro probabilmente si terrà il prossimo venerdì.

CLICCA QUI PER LEGGERE IN BREVE LA COMPLICATA VICENDA DEI DIPENDENTI 

In protesta i dipendenti della clinica Madonna della Catena senza stipendio

 

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