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Golpe Renzi, la lista dei nuovi ministri. C’è una ministra calabrese: la Lanzetta
ROMA – Nasce il nuovo esecutivo guidato dal segretario del PD.
Il governo Renzi riparte dalle fondamenta del governo Letta. Le uniche poltrone a prova di bomba sono state quelle di Alfano al Viminale, Lupi ai Trasporti e Lorenzin alla Salute. Il ministero delgi Esteri viene sfilato a Emma Bonino e affidato a Federica Mogherini (Pd). Il colloquio di Renzi al Quirinale ha registrato un record per la durata: quasi 3 ore. Ha superato Monti (due ore e mezza) e Letta (due ore e un quarto) che però guidavano governi “del presidente” – dov’erano quindi più probabili “consigli” del Colle sulla scelta dei ministri – e il triplo di Berlusconi e Prodi.
Senza Gratteri l’antimafia nel governo c’è, ma sarà solo agli Affari Regionali: il nuovo ministro è Maria Carmela Lanzetta, che la scorsa estate si dimise da sindaco da Monasterace (Reggio Calabria) dopo le numerose minacce della criminalità organizzata. Alla fine, al momento, le novità del governo Renzi – a parte i volti – si limitano alla prima volta di un esecutivo formato per metà da donne, alla prima volta di una donna al ministero della Difesa (Roberta Pinotti, Pd) e all’età media relativamente bassa (48 anni). Di 16 ministri 8 sono del Pd, 3 del Nuovo Centrodestra, uno di Scelta Civica, uno dell’Udc e tre “tecnici” ai ministeri economici. All’Economia va Pier Carlo Padoan (presidente dell’Istat nominato un mese fa, ex capo economista dell’Ocse ed ex direttore della fondazione dalemiana Italianieuropei. Al Lavoro il presidente della Lega Cooperative Giuliano Poletti. Allo Sviluppo Economico l’imprenditrice, già nei Giovani industriali e della cosiddetta “Commissione trilaterale” Federica Guidi. Mancano, tra l’altro, la delega agli Affari europei oltre a quella per l’integrazione che è stata finora di Cecile Kyenge. All’Istruzione il terzo rettore consecutivo, la montiana Stefania Giannini. Ci sono 9 conferme (su 18) rispetto al governo Letta: i tre del Nuovo Centrodestra e tre del Pd (Dario Franceschini, che passa dai Rapporti col Parlamento alla Cultura, lo stesso Orlando e Graziano Delrio, che dagli Affari regionali è il nuovo sottosegretario alla presidenza del Consiglio in pectore). Vengono promossi dal ruolo di sottosegretario a quello di ministro Roberta Pinotti (Pd), Maurizio Martina (Pd, era allo Sviluppo e va all’Agricoltura) e Gianluca Galletti (Udc, era all’Istruzione e va all’Ambiente). Le new entry a Palazzo Chigi, se si include anche il presidente del Consiglio, sono nove.
Questi i 16 ministri del governo Renzi.
Ministeri con portafoglio: Esteri, Federica Mogherini; Interno, Angelino Alfano; Giustizia, Andrea Orlando; Difesa, Roberta Pinotti; Economia e Finanze, Pier Carlo Padoan; Sviluppo Economico, Federica Guidi; Politiche agricole, Maurizio Martina; Ambiente, Gian Luca Galletti; Trasporti e Infrastrutture, Maurizio Lupi; Lavoro, Giuliano Poletti; Istruzione, Stefania Giannini; Beni e attività culturali, Dario Franceschini; Salute, Beatrice Lorenzin.
Ministeri senza portafoglio: Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi; Per la semplificazione e la pubblica amministrazione, Marianna Madia. Affari Regionali, Maria Carmela Lanzetta. Nel ruolo di sottosegretario alla presidenza del Consiglio nella prima riunione del governo verrà proposto Graziano Delrio.



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