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Il calabrese dei servizi segreti Minniti ‘sconvolto’ dal rapporto tra ‘ndrangheta e politica

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Marco Minniti dal 2013 al dicembre 2016 Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega ai servizi segreti si è reso conto che le cosche condizionano i voti.

 

REGGIO CALABRIA – E’ stato per tre oltre tre anni Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega ai servizi segreti, ma non si era accorto del rapporto tra cosche e politica. “Se la ‘ndrangheta è arrivata al punto di condizionare la libertà di scelta del voto, vuol dire che non è più solo un’organizzazione criminale, ma una minaccia per la vita democratica del Paese”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, il calabrese Marco Minniti, intervenendo alla cerimonia per l’inaugurazione dell’anno giudiziario a Reggio Calabria. “Parlare di ‘ndrangheta e’ anche un atto d’amore per la proprio terra” ha affermato nel corso del suo discorso rivolgendo un appello ai tanti giovani presenti nella sala della Scuola Allievi Carabinieri. “Non accettate mai il ragionamento – ha detto Minniti – che a volte viene fatto, non parliamo di ‘ndrangheta perche’ parlare di ‘ndrangheta significa parlare male della nostra citta’. Dire che esiste, parlare per trovare i modi per poterla combattere e’ un atto di amore nei confronti della vostra citta’ e della vostra regione”.

 

“Bisogna connettere la capacita’ dell’azione a difesa della legalita’ col cambiamento delle condizioni di vita della gente”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Marco Minniti nel corso del suo intervento all’inaugurazione dell’anno giudiziario a Reggio Calabria. “Arriveranno grandi risorse per il Mezzogiorno, la Calabria e la provincia di Reggio Calabria. Occorre dare il senso – ha sottolineato il ministro – che è possibile spendere risorse in maniera pulita, trasparente, senza che vadano a ingrassare la ‘ndrangheta. E che l’unico interesse che dobbiamo avere e’ che quei soldi vadano spesi per l’interesse della gente. Considero molto importante – ha aggiunto Minniti – il protocollo per la legalita’ firmato in questa provincia con Anac, la Procura e il Comune di Reggio Calabria.

 

Un filtro preventivo prima che i soldi finiscono nelle mani della ‘ndrangheta, perche’ poi giustamente perseguiamo e colpiamo, ma gia’ si e’ perso un pezzettino di interesse collettivo perche’, invece di costruire case e scuole, i soldi sono finiti nelle tasche della ‘ndrangheta. I controlli di legalita’ – ha rimarcato il titolare del Viminale – non sono una perdita di tempo, anzi e’ esattamente l’opposto. Controlli di legalita’ che funzionano non fanno perdere tempo”. “So perfettamente che una cosa e’ l’associazione per delinquere di stampo mafioso e una cosa e’ la corruzione. Tuttavia – ha aggiunto Minniti – una realta’ corrotta e’ piu’ esposta e piu’ debole nei confronti dell’attacco della ‘ndrangheta e della criminalita’ organizzata“.

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