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Abbattuti 843 alberi dopo l’autorizzazione rilasciata alla ditta ‘amica’

disboscamento 1

Schweiz, Kanton GR, Bergell

Il consigliere comunale Angelo Gencarelli avrebbe sollecitato la firma dell’atto che consentiva il taglio e la raccolta di piante danneggiate da calamità naturali.

 

COSENZA – Processo Acheruntia, nuova udienza oggi presso il Tribunale di Cosenza. Alla sbarra Gianpaolo Ferraro, Angelo Gencarelli e Giuseppe Perri. Questa mattina dinanzi al presidente del collegio giudicante Enrico Di Dedda con a latere i giudici Claudia Pingitore e Manuela Gallo è stata ascoltata una funzionaria del Comune di Acri responsabile del settore patrimono. La donna nel corso della deposizione, ha tentato di chiarire l’iter autorizzativo che ha portato al rilascio e alla successiva revoca dell’autorizzazione di ditte riconducibili, per gli inquirenti, alla famiglia di Angelo Gencarelli al taglio e alla raccolta di piante danneggiate dal bosco di Galluzzo. Pur affermando di non aver mai subito minacce da parte del consigliere comunale, la funzionaria ha ricordato l’assidua presenza di Gencarelli nei suoi uffici per sollecitare la stipula dell’atto. Il tutto in un clima di forte tensione, in quanto in quel periodo la testimone aveva denunciato per mobbing il sindaco di cui Gencarelli era sostenitore in quanto consigliere di maggioranza.

 

La funzionaria ha spiegato che dopo aver autorizzato anche al taglio degli arbusti danneggiati da calamità naturali la ditta La Fungaia di Gabriella Molinaro, in quell’area erano state abbattute 843 piante. Un vero e proprio scempio, così lo definì l’architetto durante le indagini. Il disboscamento dell’area, avvenuto a cavallo tra il 2011 e il 2012, cui responsabilità non sono state ancora accertate ha quindi portato alla revoca dell’autorizzazione alla ditta La Fungaia. Si tratta dell’azienda inizialmente intestata alla moglie di Salvatore Gencarelli che, per l’accusa, per anni è riuscita ad accaparrarsi tutti i lavori pubblici del settore boschivo e della manutenzione dei fiumi nell’area di Tarsia – Acri. Quella di Gencarelli diventa poi a distanza di tempo una presenza costante negli uffici della funzionaria che si rifiuta di assecondare tale meccanismo.

 

A chiedere di poter prelevare il legname dai boschi di Acri è un’altra impresa. Si tratta dell’azienda intestata al figlio di Salvatore Gencarelli, Antonio. Il sindaco pro tempore Maiorano, indagato per concussione insieme a Gencarelli, impone di firmarla. Lei si rifiuta, non firma e la Regione boccia l’intera pratica. Il processo è stato aggiornato al prossimo 9 marzo, mentre il 13 Febbraio il gup di Catanzaro dovrebbe esprimersi sulla posizione di altri indagati (Abbruzzese Elio, Abbruzzese Francesco, Belsito Luigi, Bevilacqua Giuliano, Bruno Alfredo, Burlato Giuseppe, Cappello Domenico, Caruso Franco (nato a Lattarico il 02.02.59), Cello Andrea, Cofone Angelo, D’Ambrosio Adolfo, Dolce Claudio, Gencarelli Salvatore, Luigi Maiorano, Greco Massimo, La Greca Enzo, Maiorano Luigi, Martorino Gemma, Rosa Antonio, Tarsitano Giuseppe, Trematerra Michele) e di Rinaldo Gentile condannato in abbreviato.

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