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San Marco Argentano, la giunta Termine “scivola” sul bilancio

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San Marco Argentano, la giunta Termine “scivola” sul bilancio

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SAN MARCO ARGENTANO – Termine, si scende. Non è l’annuncio degli altoparlanti della famosa stazione romana, sull’arrivo dei convogli, ma è il capolena a cui è arrivata la giunta Termine di San Marco Argentano, caduta per via di quel bilancio non approvato. La fine dell’era del sindaco e della sua giunta è stata scritta ieri sera, al termine di un movimentato consiglio comunale.

A circa tre anni di distanza, da quello storico successo elettorale che aveva ghigliottinato il lungo interregno di Giulio Serra, si va tutti a casa. Il tutto, come insegnano i gialli d’autore, si consuma con una colossale svista della stessa maggioranza. Tutto nasce da una richiesta di convocazione, alcuni mesi fà, di un’assise straordinaria, avanzata dalla minoranza, per discutere di importanti punti di discussione: gestione del Personale, parco eolico, dimensionamento scolastico, gemellaggio con la città di Mileto, squadra di calcio, concorso dei vigili urbani, soppressione del giudice di pace e riconversione dell’ospedale “Pasteur”. La richiesta, in un primo momento, è stata ignorata dal presidente del consiglio Nando Lanzillotta. Per quel rifiuto, l’opposizione non esitò a rivolgersi al prefetto Raffaele Cannizzaro. L’intervento dell’inquilino del palazzo del governo, ha smosso le acque, tanto che la tanto attesa assise straordinaria è stata convocata. All’elenco dei punti da trattare sono state aggiunte un’altra voce: il riequilibrio di bilancio. La maggioranza si presenta all’appuntamento agguerrita e decisa a far sentire la sua voce. Ma ben presto la giunta della città normanna deve fare i conti con i numeri, non con quelli freddi del balcio, ma con quelli della sua maggioranza. Alla seduta, infatti, non partecipano gli assessori Antonio Martino e Gauca Cristofaro, sono determinanti per la mancanza di voti necessari per l’approvazione del documento contabile. Fallisce il tentativo diplomatico da parte della maggioranza di opttenere dall’opposizione il “sì” per un rinvio. Alla richiesta di rinvio si oppone il presidente Lanzillotta, non per fare uno sgarbo istituzionale ai suoi alleati politici, ma solo per rispetto del suo ruolo. La minoranza punta tutto sulla presenza completa dei suoi uomini. La differenza di presenze penalizza la maggioranza che viene sonoramente battuta. La minoranza, infatti, boccia il bilancio e presenta il proprio voto contrario all’approvazione del documento contabile. E’ il momento dello scricchiolio della sedia di Alberto Termine e della sua Giunta. La Di Cianni, a quel punto, invita il segretario comunale ad avviare tutte le pratiche burocratiche-procedurali per lo scioglimento del Consiglio comunale. Come finirà ora?.

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