Dai dati raccolti dall’associazione Familylegal, si scorge che le motivazioni che spingono alla separazione, sono le più disparate e aumentano a ridosso della bella stagione.
MILANO – Alcuni matrimoni nascono sotto una buona stella e hanno più probabilità di durare a lungo, altri sono inevitabilmente destinati a concludersi prematuramente, ben prima dei 17 anni di media che l’Istat rileva dalle ultime indagini (il dato si riferisce all’anno 2015). Negli ultimi vent’anni è raddoppiata la quota delle separazioni dei matrimoni di lunga durata, passando dall’11,3% del 1995 al 23,5%. All’atto della separazione i mariti hanno mediamente 48 anni e le mogli 45 anni. “A Milano la durata media dei matrimoni contratti negli ultimi 10 anni non supera gli otto anni”. È quanto emerge dai dati raccolti dall’associazione Familylegal, presieduta dall’avvocato Lorenzo Puglisi, che sottolineano anche un aumento delle separazioni a ridosso della bella stagione: “Fra aprile e la prima metà di giugno si registra il picco massimo delle separazioni: i dati raccolti da FamilyLegal evidenziano un +20% rispetto al resto dell’anno”.
- Se il costo del vestito della sposa è vertiginoso: è evidente che concentrarsi troppo sull’estetica rischia di far apparire l’ immagine come prioritaria rispetto a tutto il resto, a discapito dei reali sentimenti che dovrebbero starne alla base;
- Se uno dei due ha cercato di migliorare il partner fin dall’inizio del fidanzamento: questo potrebbe rappresentare un indice di non accettazione dell’altrui persona che alla lunga porta ad incrinare il rapporto (il 75% delle coppie in cui uno dei due fuma e l’altro cerca di farlo smettere si lascia entro i primi 7 anni)
- Se si trascorre meno di un’ora al giorno con il futuro marito/moglie: l’assenza di dialogo non favorisce la conoscenza reciproca del partner e anche a distanza di anni possono emergere lati caratteriali neanche lontanamente immaginabili;
- Se dopo il matrimonio si smette di curare l’aspetto estetico aumenta la probabilità di infedeltà coniugale, specie se si inizia a ingrassare;
- Se il matrimonio viene interamente organizzato da uno soltanto dei due coniugi: nel 60% delle coppie separate soltanto uno dei due (non necessariamente la moglie) ha imposto all’altro la propria idea di come organizzare la cerimonia;
- Se si chiedono in prestito soldi alla famiglia di lui o di lei: il rischio di non essere in grado di restituirli è molto alto così come alta è la probabilità di compromettere la propria immagine ai loro occhi;
- Se ci si sposa per riconoscenza: ad esempio mi sposo con il medico che ha operato mio padre o con qualcuno che mi è stato vicino durante un lutto o un periodo particolarmente difficile;
- Se esistono differenze culturali macroscopiche: nel tempo il background di ciascuno dei coniugi, ancorché addolcito dai sentimenti di coppia, può tornare a galla prepotentemente, per questo interessi diversi possono condurre nel tempo a laceranti divisioni;
- Se uno dei due coniugi è simbioticamente legato ad un genitore: sul punto la Cassazione ha più volte rimarcato come una delle principali cause di addebito vada ricercata proprio nella mancata recisione del legale parentale;
- Se entrambi i coniugi lavorano nel medesimo ambiente: stare troppo a contatto con il proprio partner 24 ore su 24 rischia di essere controproducente e il fatto di non coltivare una propria individualità nel lavoro rischia nel tempo di soffocare l’unione.
