E’ il quadro allarmante su cui gli esperti si confronteranno oggi nel corso della tappa calabrese del progetto nazionale “Insieme – Carcere e salute mentale”.
CATANZARO – Degli oltre 2 mila 700 detenuti nelle carceri calabresi, più di 4 su 10 convivono con una malattia mentale tra disordini della personalità e dell’adattamento, depressione maggiore e disturbi piscotici. E’ il quadro allarmante su cui gli esperti si confronteranno oggi nel corso della tappa calabrese del progetto nazionale “Insieme – Carcere e salute mentale”, promosso dalla Società Italiana di Medicina e Sanità Penitenziaria, dalla Società Italiana di Psichiatria e dalla Società Italiana di Psichiatria delle Dipendenze con il supporto incondizionato di Otsuka. L’iniziativa punta a sviluppare un approccio unitario e multidisciplinare per la gestione dei disturbi psichiatrici nelle carceri italiane attraverso il coinvolgimento di numerosi professionisti provenienti da diversi istituti penitenziari di tutta Italia.
“La nostra Regione – continua Lucania – ha da tempo recepito le nuove norme nazionali sulla gestione dei detenuti con problemi psichiatrici, che prevedono anche la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari a favore delle Rems, luoghi di cura dove coloro che soffrono di un disagio mentale possono scontare la propria pena in un ambiente sicuro. Oltre alla Rems di Santa Sofia di Epiro in provincia di Cosenza, che è già operativa, sono in corso i lavori per aprire quella di Girifalco in provincia di
Il progetto “Insieme – Carcere e salute mentale” è partito a settembre 2016 e ha già coinvolto le carceri di Civitavecchia, di Milano Opera, di Monza e di Genova. L’iniziativa punta a dar vita a un approccio unitario e multidisciplinare per la gestione delle malattie mentali negli istituti penitenziari attraverso la creazione di schemi e algoritmi unitari sia durante la detenzione, sia al momento del suo rilascio, assicurando così una continuità terapeutica-assistenziale anche dopo la scarcerazione.
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