Calabria
Consapevolezza dell’Autismo, da Campora la proposta d’istituzione di un tavolo tecnico in Calabria (AUDIO)
Da Campora San Giovanni, la richiesta di istituire un tavolo tecnico in Calabria, per l’Autismo, in occasione del 2 aprile, giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo.
COSENZA – Quella del 2 aprile scorso non è stata solo la celebrazione di una giornata. Da Campora San Giovanni, nel giorno dedicato alla Consapevolezza dell’autismo, non solo si è tenuta un’iniziativa in un clima di allegria e colorata a festa con gli immancabili palloncini blu, ma si è giunti ad un’importante risultato che potrebbe dare una svolta alle esigenze dei soggetti affetti da spettro autistico, residenti nella nostra regione.
Nel corso del convegno sul tema “Empatia, socializzazione, creatività: un mondo dipinto di blu”, al quale hanno partecipato, tra gli altri, la parlamentare Enza Bruno Bossio e il consigliere regionale Franco Sergio, ma anche il neodirigente alla Sanità della Regionale Calabria Armando Pagliaro, è stata lanciata e accolta l’idea di predisporre, in tempi strettissimi, un apposito tavolo tecnico con la diretta partecipazione dei rappresentanti dei genitori di soggetti affetti di spettro autistico, dai vertici istituzionali dell’ente Regione Calabria e dai dirigenti competenti per materia dello stesso ente.
Della giornata e della proposta emersa a Campora San Giovanni, ne ha parlato ai microfoni di Rlb, nel corso della trasmissione Informattiva, Luigi Lupo, direttore del periodico “La Voce dell’Anc” di Cosenza ma anche e soprattutto papà di un bambino autistico.
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Il tavolo tecnico proposto dunque, non dovrà essere solo finalizzato a discutere le esigenze impellenti delle famiglie che vivono tale grave disagio sociale, ma anche quelle di poter migliorare la proposta di legge regionale n. 57 denominata “Interventi per l’assistenza a favore di persone con disturbi autistici e dello spettro autistico”, e di di poter permettere il trattamento abilitativo e psico-educativo di tipo cognitivo-comportamentale basato sul metodo denominato A.B.A. (Appllied Behaviour Analysis) per i disturbi dello spettro autistico. A.B.A è un trattamento conclamato da parte della comunità scientifica e tenendo conto di quanto previsto dalle vigenti Linee Guida dell’Istituto Superiore di Sanità del 2011, è già applicato e convenzionato (in forma diretta o indiretta) in quasi tutte le regioni d’Italia, tra le quali anche le nostre vicine Basilicata e Puglia. Sull’istituzione del tavolo tecnico si è espressa positivamente l’assessore al Welfare della Giunta Regionale Federica Roccisano, la quale si è subito attivata per calendarizzare gli incontri tra le associazione di genitori di soggetti autistici e tutti i rappresentanti delle varie istituzioni regionali preposte alle rispettive competenze.
Che cos’è A.B.A. (Appllied Behaviour Analysis)
ABA è l’acronimo di Applied Behavioral Analysis, che, tradotto in maniera letterale, significa “analisi applicata del comportamento”. Quindi l’ABA costituisce l’applicazione sistematica dei principi comportamentali individuati dalla scienza che studia il comportamento e le leggi che lo regolano. L’ABA si propone come una tecnica pratica per la progettazione, messa in atto e valutazione di programmi di intervento. Tale pratica è fondata sull’osservazione e la registrazione del comportamento che forniscono la base di partenza per la progettazione ed attuazione di interventi per il cambiamento di comportamenti inadeguati e l’apprendimento di nuove abilità.
Su che cosa si basa
Costituisce l’applicazione pratica dei principi e delle tecniche individuati dal comportamentismo. Il principio centrale è quello di rinforzo: la frequenza e la forma di un determinato comportamento possono essere influenzate da ciò che accade prima o dopo il comportamento stesso. Il principio del rinforzo e tecniche comportamentali (shaping, chaining, fading, ecc.) possono essere utilizzati per incrementare o ridurre determinati comportamenti, sviluppare e consolidare nuovi apprendimenti. In particolare, l’applicazione di strategie comportamentali per l’educazione di bambini affetti da autismo è basata su un’ampia serie di studi, iniziati dal dott. Ivar Lovaas alla fine degli anni ’60.
Chi lo pratica, in quali contesti/ Come viene applicato
Programmi educativi ABA vengono supervisionati da psicologi con una preparazione in ambito comportamentale specifica, i quali a loro volta operano una formazione agli educatori coinvolti nel programma. Gli interventi possono essere suddivisi in tre tipi: “Clinic/home based”, “School based” or “Parents managed”.
– “Clinic/home based” significa che il programma di intervento viene supervisionato da psicologi che fanno parte di cliniche specializzate nell’offrire programmi di intervento comportamentale per bambini affetti da autismo.
– “School based” significa che il programma di intervento viene progettato e messo in atto all’interno di scuole speciali ABA dedicate all’educazione di bambini affetti da autismo.
– “Parents managed” significa che i genitori assumono uno psicologo libero professionista che progetti e supervisioni un intervento educativo ABA e si occupi della formazione degli educatori che lavorano con il bambino.
Il tipo di intervento ABA utilizzato costituisce uno dei fattori che influenzano il grado di efficacia dell’intervento stesso, insieme alla precocità ed intensità dell’intervento, e alle capacità linguistiche e cognitive di partenza del bambino. Le strategie comportamentali possono essere utilizzate con persone di ogni età.



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