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Progetto Famiglia Network anche nel Cosentino: rete di servizi agli anziani, ai malati e alle loro famiglie (AUDIO)
Fondato da Francesco Lorenti, Progetto Famiglia Network è una rete nazionale di servizi alla persona, dedicata agli anziani, ai malati e alle loro famiglie. Nasce nel 2010 e conta su 30 filiali in Italia, dalla Lombardia alla Sicilia. Da oggi anche a Corigliano Calabro.
COSENZA – I professionisti di progetto Famiglia Network si occupano, 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno, di assistenza familiare e ospedaliera, servizi socio-educativi, sostituzione e integrazioni di badanti, oltre che di gestione globale di servizi residenziali attraverso l’organizzazione ed erogazione di prestazioni professionali, da quelle infermieristiche a quelle di riabilitazione, di assistenza sociale, di sostegno psicologico e di supporto medico.
Un settore che merita molta attenzione e soprattutto la necessità di essere educati all’assistenza privata. Secondo i dati raccolti dalla rete Progetto Famiglia Network emerge chiaramente come primo punto focale, che l’Italia non è un Paese per giovani. Secondo le ultime rilevazioni dell’Istat, su 60 milioni 579 mila residenti, il 22% della popolazione è over 65.
La natalità inoltre, continua a calare: il livello minimo delle nascite del 2015, pari a 486 mila, è stato superato da quello del 2016 con 474 mila. L’assistenza agli anziani è quindi una priorità di un numero di famiglie in perenne aumento, che sempre più spesso si affidano a strutture private che possano garantire una continuità e un adeguato livello di professionalità. Come conferma Progetto Famiglia Network, una rete nazionale di servizi alla persona, dedicata agli anziani, ai malati e alle loro famiglie, nella metà dei casi i soggetti affetti da una tra le più comuni malattie che colpiscono gli anziani, l’Alzheimer, vengono assistiti dai figli, mentre circa il 38% riceve il supporto di una badante.
Ad illustrare i dettagli del Progetto Famiglia Network ai microfoni di Rlb è stato proprio Francesco Lorenti, CEO e fondatore della rete Progetto Famiglia Network, che ha anche annunciato come sia presente da qualche tempo anche una sede a Corigliano Calabro, in provincia di Cosenza
ASCOLTA L’INTERVISTA
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Queste le regioni che spendono di più in assistenza privata:
– Lombardia, spesa media annua per famiglia € 14.900, n. ore richieste 1450
– Emilia-Romagna, spesa media annua per famiglia € 12.300, n. ore richieste 1610
– Liguria, spesa media annua per famiglia € 11.700, n. ore richieste 985
– Veneto, spesa media annua per famiglia € 10.700, n. ore richieste 1345
– Piemonte, spesa media annua per famiglia € 8.650, n. ore richieste 854
Le motivazioni principali sono comuni a tutte le regioni:
– poco tempo dei familiari in quanto lavoratori (circa il 45% dei richiedenti sono lavoratori autonomi)
– mancanza di competenze tecniche
– necessità di attivare il servizio nel minor tempo possibile
– mancanza di aiuto da parte dei servizi assistenziali comunali e/o dalle aziende sanitarie locali per diversi motivi: mancanza di fondi, isee del paziente superiori a quello richiesto, grado di non autosufficienza con percentuale inferiore a quella richiesta per attivare il servizio, ecc.
Assistenza familiare, il 92,9% di questo ruolo è svolto da donne
A prestare assistenza familiare agli anziani nel nostro Paese sono quasi esclusivamente le donne. Se da un lato le motivazioni principali possono essere facilmente intuibili, dall’altro è pur vero che l’incremento della richiesta odierna dovrebbe far riflettere sulla necessità di ‘educare’ anche chi a priori ritiene che un uomo non sia in grado di occuparsi di una persona in difficoltà alla stregua di una donna.
A tal proposito Progetto Famiglia Network, ha condotto un’indagine dalla quale è emerso che il 92,9% degli operatori socio-assistenziali è donna e che il profilo tipo delle operatrici è il seguente: donna fra i 40 e i 45 anni, che spesso ha affrontato esperienze personali molto vicine alla scelta professionale, per essersi magari dovuta occupare di genitori o nonni malati. Nella maggior parte dei casi ha una famiglia propria, forti doti di empatia, capacità di ascolto e un buon equilibrio personale. Inoltre, l’Osservatorio Inps rileva che nel 2015 il 42.4% dei lavoratori faceva il/la badante, segno che oggi anche gli italiani si stanno avvicinando a questo tipo di lavoro.
“Nove operatori socio assistenziali su dieci sono donne, ed è anche vero che in 9 casi su 10 le famiglie richiedono esplicitamente una figura femminile. I motivi vanno dalla situazione di minore imbarazzo che si crea quando è la donna a prestare il servizio, poiché la si associa tipicamente al concetto di cura così come a quello della maternità, alla necessità di non risvegliare alcuni istinti che spesso negli uomini, anche molto anziani, non sono del tutto sopiti” – sostiene Francesco Lorenti, CEO e fondatore della rete Progetto Famiglia Network.
Per qualsiasi ulteriore informazione o dettagli può visitare il sito progettofamiglianetwork.com



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