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Call center, operatori in presidio all’uscita dell’A3 di Cosenza Nord
RENDE – GiĆ 200 lavoratori sono rimasti senza lavoro. Su Rende, ne restano 700.
In tutta la Calabria pare che a rischiare di perdere la propria ‘postazione’ siano 2500 persone; 1500 dipendenti e 1000 collaboratori tra interinali e contratti a progetto. Lavorano tutti per l’azienda che, dopo il magnate delle telecomunicazioni calabrese Abramo (sindaco di Catanzaro e titolare di Sorical), ĆØ la seconda realtĆ più imponente della Regione in termini di fatturato ed organico: Infocontact. Un enorme buco di bilancio ha messo in ginocchio l’azienda che per l’anno 2013 si vocifera abbia un passivo che ammonta a circa 50 milioni di euro. Per avere un’idea della voragine nelle casse di Infocontact basta pensare che un Comune come quello di Rende ha in bilancio passivitĆ che, dagli ultimi dati divulgati dal commissario Valiante, non superano i 17 milioni di euro, ovvero un terzo dell’azienda di telecomunicazioni lametina. “Qui a Rende i lavoratori non sono in contratto di solidarietĆ come a Lamezia, – spiega Carmine Pasturi della CGIL – ma tutto il gruppo ĆØ a rischio. Solo il lavoro del commissario per il rientro dal debito, che si insedierĆ in questi giorni, potrĆ garantire la nostra sopravvivenza. DovrĆ fare dei miracoli per salvare l’azienda. Il rosso in bilancio ha infatti spaventato i committenti che hanno ritirato gli appalti per precauzione. Per ora a ‘licenziare’ Infocontact sono stati Telecom Italia e Vodafone. Qui a Rende restano Enel Energia e ConTe Assicurazioni che garantiscono lavoro a 400 lavoratori a tempo indeterminato, 200 a tempo determinato e 100 a progetto”. Numeri importanti per una cittĆ e una Regione che langue sotto il peso della disoccupazione. Numeri che se trasformati in licenziamenti potrebbero contribuire a determinare una vera emergenza sociale.



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