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Andriani: ”Inaccettabile il continuo dileggio della nostra terra”
Siamo tutti consapevoli che nel sistema socio-politico attuale sarebbe necessario un radicale cambiamento che va dal ripristino della legalità, alla ricostituzione integrale degli apparati istituzionali, allo scopo di poter vantare di una gestione della cosa pubblica, assolutamente preposta alla realizzazione del benessere della collettività.
E siamo tutti a conoscenza che la crisi economica, morale, etica è dilagante in tutta la nazione.
Ciò premesso, non si può dunque accettare che da più parti regni sovrano un continuo dileggio nei riguardi della nostra Regione ed in particolare della città di Reggio Calabria.
Dichiarazioni ed opinioni strumentali, quando provengono da politici che usano venire in Calabria per fare passerella e tentare di ritagliarsi miseramente consensi oppure, ancor peggio, gratuite da parte di coloro che si ritagliano inutili spazi sulla stampa.
In un momento così delicato dal punto di vista generale, in cui la politica è commissariata dall’alta finanza la quale governa malamente il Paese e trascina ogni giorno di più la società nel baratro, chi viene in Calabria non è certo gradito, allorquando non riesce a fare di meglio che criticare e pontificare. Così come non si accettano lezioni o provocazioni da “avvoltoi” che tendono a rendere ancor più drammatica la condizione del nostro territorio.
Non è altresì condivisibile alimentare il conflitto politico in un contesto in cui la politica non ha identità e continua vanamente a parlare a sè stessa.
Inutili le botte e risposte tra esponenti politico-istituzionali che non interessano più ad alcun cittadino. Il popolo ha ben altro a cui pensare, dovendo fare i conti con le tasse ed il mutuo da pagare, con la cassa integrazione, con la disperazione di non poter garantire una vita dignitosa alla propria famiglia.
Al centro del dibattito la questione del Comune di Reggio come se lo scioglimento fosse la “panacea” di tutti i mali sociali.
Chiaro che le responsabilità amministrative e di malgoverno vanno attribuite a chi sbaglia, ma Reggio Calabria e la Calabria “status simbol” della mafia, non ci può star bene. Un provvedimento ministeriale in questa direzione servirebbe solo a mettere il “bollo” ad un’etichetta impietosa che non ci stancheremo mai di respingere.
La nostra terra con tremila anni di storia antica alle spalle, con peculiarità e bellezze indiscusse, con risorse umane e naturali invidiabili, non merita dileggio ma solidarietà e grande senso di responsabilità istituzionale.
Da questa responsabilità non sono certo dispensate le nostre “governance” a tutti i livelli: chi può e deve, che faccia, senza aspettare che la nave affondi del tutto.
Reggio dovrà diventare città metropolitana, è doveroso programmare affermando la meritocrazia, la riqualificazione della vocazione territoriale, la cultura, il nostro patrimonio. E’ intelligente mettere da parte faziosità e conflitto politico, debiti elettorali e vana gloria.
Lavorare solo per un obiettivo: risollevare le sorti della nostra comunità.
Questa l’opinione di chi è tra quelli rimasti in questa terra, ma non tra quelli che si sono già rassegnati.
Gabriella Andriani
Presidente regionale Donne in rete
Strill.it



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