COSENZA – Controlli a tappeto in tutto il territorio cosentino da parte degli uomini della Polizia Provinciale di Cosenza.
L’obiettivo è quello di contrastare le pratiche illegali che mettono a repentaglio la sopravvivenza del patrimonio faunistico ed alterano gli equilibri dell’ecosistema. Durante il fine settimana appena trascorso, in tre diverse zone della provincia di Cosenza, sono state denunciate tre persone che praticavano l’uccellagione. Nello specifico, gli agenti della Polizia Provinciale operanti presso il distaccamento di San Giovanni in Fiore hanno individuato, in località ‘Saltante’, mentre stava praticando l’uccellagione; il personale ha circondato la zona dove stava avvenendo la condotta illecita al fine di evitare la fuga del bracconiere che è stato così, sorpreso in fragranza di reato. Si tratta di un uomo di 63 anni di San Giovanni in Fiore, già noto per reati dello stesso genere, che utilizzando un piccolo congegno elettronico del genere vietato, riproducente il canto del cardellino, attirava i volatili. Gli agenti hanno rinvenuto, inoltre, nel luogo in cui si nascondeva, una gabbietta con cinque esemplari giovani di cardellino, appena catturati. Per i fatti in oggetto, l’uomo è stato denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Cosenza. Tutto il materiale utilizzato per la commissione dei reati è stato sottoposto a sequestro penale e messo a disposizione dell’Autorità giudiziaria competente. La fauna sequestrata invece, è stata rimessa in libertà.
Una seconda operazione dello stesso tipo è stata condotta dal personale della Polizia Provinciale di Mormanno ed ha portato alla denuncia alla Procura della Repubblica di Castrovillari di un bracconiere, C. E. G., 47 anni, residente a Castrovillari, sorpreso, in località Ferrocinto, mentre praticava l’uccellagione mediante l’ausilio di tre richiami acustici del genere vietato e di svariati rami impregnati di colla. All’uomo, oltre ai mezzi vietati, sono state sequestrate due gabbiette metalliche contenenti tre esemplari vivi di cardellino ed uno di verzellino che saranno rimessi in libertà non appena il C.R.A.S. (Centro Recupero Animali Selvatici) di Rende, avrà ultimato le cure necessarie.
Infine, gli uomini del nucleo Ittico-Venatorio della Polizia Provinciale, operanti nella sede centrale di Cosenza, hanno denunciato alla competente Procura della Repubblica un bracconiere, B. F., di 28 anni, residente ad Amantea, dopo averlo sorpreso a praticare l’uccellagione in località Curche di Domanico. All’uomo sono stati sequestrati due richiami vivi, utilizzati per attirare gli uccelli nella trappola, consistenti in un Cardellino ed un ibrido (Cardellino/Canarino), oltre che tre gabbiette utilizzate per rinchiudere i volatili. Anche in questo caso il C.R.A.S. si occuperà del ricovero e dell’eventuale liberazione degli esemplari. L’uccellagione è una pratica illegale poiché finalizzata alla cattura di uccelli in modo indiscriminato e di massa, spesso ai danni di selvaggina protetta e/o particolarmente protetta da parte della legge quadro 157/1992, da direttive comunitarie e convenzioni internazionali.
