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Corruzione elettorale, promettevano lavoro in cambio di voti

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Corruzione elettorale, promettevano lavoro in cambio di voti

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REGGIO CALABRIA – Assicuravano ai propri elettori posti di lavoro in aziende fantasma.

Il gup del Tribunale di Reggio Calabria Massimo Minniti, al termine di un processo con rito abbreviato, ha condannato Loredana Tolla e Francesco Verbaro, rispettivamente, a un anno ed otto mesi ed un anno e due mesi di reclusione. Entrambi erano collaboratori dell’ex consigliere regionale di “Insieme per la Calabria” Antonio Rappoccio nella società Alicante. Loredana Tolla è stata condannata per associazione a delinquere, corruzione elettorale e truffa aggravata ed è stata assolta dall’accusa di peculato; Verbaro è stato condannato per associazione a delinquere e corruzione elettorale. Il gup ha anche stabilito un risarcimento di 1.500 euro per le spese processuali alla parte civile Aurelio Chizzoniti – assistito dall’avvocato Carmelo Malara – mentre ha demandato al giudice civile la liquidazione del danno.

 

La condanna degli imputati era stata chiesta dall’avvocato generale dello Stato Francesco Scuderi che ha avocato l’inchiesta ed ha rappresentato l’accusa nel processo. Per Rappoccio, che si è dimesso dopo essere stato sospeso e poi reintegrato dopo essere stato arrestato il 28 agosto 2012 per associazione a delinquere, corruzione elettorale aggravata, truffa e peculato, il processo è in corso davanti ai giudici del Tribunale di Reggio. Nell’inchiesta – nella quale sono state coinvolte altre 17 persone già rinviate a giudizio – Rappoccio e’ accusato di avere ideato un meccanismo che gli avrebbe consentito di essere eletto alla Regione in occasione delle consultazioni del 2010, grazie anche alla costituzione di società fantasma con cui avrebbe promesso posti di lavoro in cambio del voto. Lavoro che, tra l’altro, secondo l’accusa, per molti e’ rimasta solo una promessa. Oltre all’ex consigliere sono rimasti coinvolti collaboratori di Rappoccio e semplici cittadini.

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