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Sospetto business del legname dietro gli incendi nel Cosentino

1446233869540 giunta regionale il geologo tansi nominato responsabile della protezione civile calabrese 1

Si chiede alla magistratura d’ indagare su questo fenomeno. Spesi molti più soldi per spegnere gli incendi che per prevenirli

 

COSENZA –  Ai microfoni di Rlb questa mattina il Capo della Protezione Civile calabrese Carlo Tansi ha fatto il punto della situazione incendi, considerando il fatto che “un incendio nel Parco della Sila di 22 km quadrati così spaventoso non si era mai visto”, per ammissione delle stesso. Ieri Tansi si è incontrato con il Presidente del Parco Sila Sonia Ferrari per decidere insieme le strategie di messa in sicurezza delle persone che vivono nel territorio del Parco. Ritornando sulla natura dolosa dei roghi, Tansi è in perfetta sintonia con le dichiarazioni dei giorni scorsi del sindaco di Rose Mario Bria: “L’area del parco è stato oggetto di attacchi scientemente organizzati con punti di appicco posti sulle strade principali ad anello intorno al parco. C’è di sicuro una regia, forse per lucrare sullo smaltimento del legname. Infatti entro un anno il legname bruciato deve esser rimosso per legge, viene poi venduto alle centrali a biomasse. La magistratura dovrebbe zoomare su questo fenomeno, indagando anche sui proprietari dei terreni”. Sulla situazione attuale del cosentino: “Mai avvenuto un incendio spaventoso di queste proporzioni. Quasi tutto il territorio comunale di Rose è andato in fumo, le fiamme hanno raggiunto alte quote laddove ci sono le conifere. Questi alberi sono altamente infiammabili e diventano vere e proprie torce”.

Le alte temperature di questi giorni, continua, non aiutano affatto e inficiano il lavoro dei Canadair perché l’acqua gettata vaporizza non appena tocca terra. “A Rose l’incendio è quasi completamente spento mentre stamattina è ripartito localmente. Può capitare che le pigne magari rotolano giù a valle e rinnescano fenomeni incendiari. Molto critica la situazione a Longobucco dove gli abitanti si svegliano con un odore irrespirabile. Non ci dimentichiamo che nelle ultime due settimane gli incendi in Calabria hanno mietuto 2 vittime”. Gli incendi hanno causato danni ingentissimi, “molto di più di quello che avremmo speso facendo la dovuta prevenzione”. Sull’ipotesi di una supervisione satellitare per individuare i fenomeni Tansi frena: “Si potrebbe usare il satellite per ogni cosa. Quelli geostazionari sono ad alta tecnologia ed in Italia ancora non siamo in grado di arrivare a tanto. Ci dobbiamo accontentare del lavoro egregio di monitoraggio del territorio compiuto da Carabinieri, Polizia e altre forze sul campo. Il problema che i piromani vengono presi e rilasciati il giorno dopo”. Cosa si può fare dunque? “Dobbiamo fare in modo che i privati puliscano i propri campi anche perché penalmente responsabili. Nel territorio demaniale invece bisogna fare un serio programma di pulizia  del sottobosco e bisogna costruire piste pulite in modo da arginare il fronte del fuoco che avanza”.

ASCOLTA L’INTERVISTA IN ESCLUSIVA:

  https://quicosenza.it/news/wp-content/uploads/2017/08/CARLO-TANSI-TAGLIATA.mp3?_=1

 

 

 

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