Calabria
La ‘Ninfa di Maierato’ riaffiorata dal Lago Angitola? Potrebbe essere solo un rifiuto
Subito si era pensato ad un nuovo ‘bronzo’ riemerso dai fondali, ma la scultura riaffiorata dal Lago Angitola, recuperata dai vigili del fuoco e presa in consegna dai carabinieri potrebbe essere la parte che regge un tavolino ed essere stata gettata come un rifiuto. E i social network si scatenano
MAIERATO (VV) – Una scultura del ‘900 o solo la parte che mantiene il vetro di un tavolino moderno da salotto? La scoperta, accolta come un evento archeologico in un primo momento, risale allo scorso 4 settembre. Vito Ruscio, un 47enne di Monterosso che si era recato con il figlio sulla sponda del lago, aveva visto per primo la scultura, riemersa dal lago Angitola in secca a causa della siccità. Da un primo esame esterno si pensava che la scultura bronzea, con firma A.P. potesse appartenere ad una collezione privata. Con il passare delle ore invece, sembra farsi più concreta la possibilità che il bronzo non sia altro, secondo i primi riscontri, che la parte di un tavolino da salotto, al quale manca il vetro dove poggiava la testa della donna della scultura. “L’opera” potrebbe essere del maestro Albano Poli (questo spiegherebbe le iniziali A. P. incise sul bronzo).
Pertanto chi pensava ad una scoperta simile a quella dei bronzi di Riace potrebbe rimanere deluso. E’ proprio vero che in Calabria c’è bisogno di sognare. Per ora si stanno svolgendo i dovuti accertamenti su questa “statua in bronzo del ‘900” ritrovata, che è stata presa in consegna dai carabinieri di Maierato dopo il recupero effettuato dai vigili del fuoco che hanno imbracato la scultura e portata sul terreno per consentire agli esperti della Sovrintendenza di prenderne visione, studiarne la provenienza e conoscere l’entità e il ‘valore storico’ del… tavolino.
Sui social i commenti degli utenti non si sono fatti attendere: c’è chi ironizza sul ritrovamento come un cimelio prodotto dall’Ikea, chi sottolinea di averlo comprato su subito.it, chi commenta invece dicendo: “Ecco a voi il nuovo santo da venerare nella provincia di Vibo”, oppure “qualcuno avrà gettato il tavolino di cristallo ereditato dal nonno” ma anche di sostiene che nella nostra regione ci sia bisogno di scoperte simili per richiamare l’attenzione. E ancora chi posta le foto del suo ‘tavolino’ sorretto dalla ‘venere’ di bronzo simile a quella riaffiorata dal lago del vibonese.



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