Disavanzo: dai 66 milioni di euro del 2016 si è passati ad oltre 110 milioni di euro nel 2017. L’emigrazione sale di 30 milioni in più rispetto l’anno precedente.
COSENZA – “Dopo 9 anni di commissariamento della sanità calabrese, cresce il disavanzo della Sanità stessa che dovrebbe attestarsi, nel 2017, ad oltre 110 milioni di euro. Nel 2016 era di 66 milioni di euro. Un aumento vertiginoso, quello del 2017, dovuto essenzialmente alla gestione disastrosa di alcune Asp e Ao calabresi. Una situazione che rischia di bloccare il turn over, di impedire le nuove assunzioni e di produrre nuovamente l’aumento automatico delle aliquote Irap e Irpef per imprese e cittadini calabresi”. E’ quanto sostiene Carlo Guccione, consigliere regionale del Partito democratico.
Per non parlare della Direzione generale del Dipartimento Salute che viene gestita ad interim dal direttore generale del Settore Personale, Bruno Zito. Una situazione paradossale e precaria per un settore che gestisce circa 3 miliardi e 500milioni di euro del Bilancio regionale. Il blocco del turn over ha prodotto un risparmio di oltre 160 milioni di euro annui, con la conseguente chiusura dei servizi sanitari ospedalieri e territoriali per mancanza di OSS, medici e infermieri. E’ necessario fare chiarezza rispetto a chi sono i responsabili e se non si ritiene che sia stato sbagliato, in questi tre anni, “litigare” su chi nominare commissario della sanità ospedaliera e territoriale, invece di ridurre gli sprechi e abbattere i privilegi. Si pronunci finalmente una parola chiara alla luce di questa grave situazione che si protrae da anni. Il Pd si impegni affinché si creino le condizioni per un definitivo chiarimento sugli assetti dell’ufficio del commissario per la Sanità calabrese e si gettino le basi perché la Calabria esca dal commissariamento e si riappropri dei suoi legittimi poteri costituzionali”.
