COSENZA – Una vicenda dai contorni ancora poco chiari quella accaduta ieri sera e ricostruita in parte dalla squadra mobile di Cosenza.
Il bilancio è di due feriti a seguito di una sparatoria cui dinamica resta al vaglio della scientifica. Uno dei due, un 23enne di origini rumene F. V. I., colpito a bruciapelo alla nuca, è ricoverato in gravi condizioni all’ospedale dell’Annunziata, mentre l’altra vittima, un 49enne ex magazziniere del Cosenza Calcio di Spezzano Piccolo, compagno della madre del giovane rumeno, ha riscontrato lievi ferite. I colpi lo avrebbero infatti sfiorato ferendo di striscio il collo all’altezza della giugulare. All’origine una lite che non è ancora stato accertato come sia degenerata, I due nella serata di ieri erano in auto insieme ad un cugino, F. D. C. di 23 anni, il quale avrebbe chiesto loro di accostarsi per dargli la possibilità di urinare. Il giovane allontanatosi dall’auto, secondo la versione del 49enne, avrebbe iniziato a sparare all’interno dell’abitacolo senza alcun motivo apparente.
Versione contraria quella fornita da F. D. C. identificato dagli agenti nei pressi della sua abitazione dopo un breve tentativo di fuga e la denuncia sporta dai due feriti al pronto soccorso. Secondo il giovane infatti sarebbe stato il 49enne invece a rivolgergli contro la pistola appena sceso dall’auto inducendolo a strappargliela per difendersi e sparagli addosso. L’episodio sarebbe avvento mentre i tre, viaggiavano su una Hyundai lungo la statale 107, tra i comuni di Spezzano Sila e Celico. L’arma, una calibro 38 nuova, ma con matricola abrasa è stata rinvenuta in un dirupo a cinquecento metri dal luogo del tentato duplice omicidio su indicazioni di F. D. C. il quale dovrà rispondere delle gravi accuse mosse nei suoi confronti dai due feriti. Gli inquirenti, al momento, ritengono da escludersi il movente passionale. Mentre si segue la pista legata ai numerosi furti che si registrano nella zona.