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Corteo di camici bianchi a Cosenza: ‘C’è un complotto per far morire l’Annunziata’ (FOTO)
COSENZA – Medici, infermieri e semplici cittadini sono scesi oggi in piazza per protestare contro la grave situazione in cui versa l’ospedale di Cosenza.
Circa duecento persone si sono date appuntamento stamattina davanti i cancelli dell’Annunziata per manifestare il proprio dissenso in merito alle condizioni in cui i sanitari vengono costretti a lavorare. Condizioni che mettono a serio rischio l’incolumità dei pazienti che sempre più numerosi, vista la chiusura di diversi presidi sanitari in provincia, si riversano sulla struttura ospedaliera del capoluogo bruzio. Il presidio si è poi mosso in corteo congestionando per circa mezz’ora il traffico dell’arteria cittadina che da piazza Riforma porta al municipio, per poi concludersi con un’assemblea pubblica al Cinema Teatro Tieri. A portare lo striscione con su scritto ‘Senza infermieri c’è non assistenza” il sindaco Mario Occhiuto in prima fila al fianco dei professionisti del nosocomio cosentino.
”Anni fa ero in pericolo di vita, – racconta con rabbia un pensionato che ha partecipato alla protesta – sono stato salvato dai professionisti dell’Annunziata, credo che la situazione ora sia tragica. Hanno portato delle eccellenze a lavorare in condizioni drammatiche. Il nostro ospedale è ridotto a un colabrodo, dobbiamo essere uniti per difenderlo. Chiaravalloti, Loiero e Scopelliti hanno assassinato la sanità calabrese. A gestire gli ospedali ci devono essere persone competenti e preparate non gli sciacalli che li hanno governati fino ad oggi”.
”Perchè a Crotone è stato indetto un bando regionale per assumere nuovi medici e a Cosenza no? Chi li ha autorizzati?”. E’ questa la domanda che pone in veste di rappresentante dei sanitari dell’Annunziata, Teresa Papalia dell’intersindacale medici Cosenza. “C’è in atto un complotto per far morire l’Annunziata, – tuona Papalia dal palco del Tieri gremito di manifestanti – noi non lo consentiremo. I pazienti vanno tutelati. Siamo stremati. Dopo un anno e mezzo di proteste, tre lettere al ministro della Salute e al Governo che non ci hanno mai risposto pretendiamo risposte immediate”. “Facciamo turni massacranti, – afferma un infermiere – con doppi turni e straordinari che influiscono pesantemente sulla qualità del lavoro. Per non parlare del Pronto Soccorso dove i ritmi sono insostenibili. Da quando la politica si è radicata nell’Annunziata tutto è peggiorato”.
Trascuratezza ed indifferenza. Sono queste le cause che secondo uno dei camici bianchi dell’Annunziata hanno portato al dramma che vive oggi l’Annunziata. “Anche se non sono scritte le responsabilità, nero su bianco, – spiega il professionista – la mancanza del commissario per il piano di rientro dal debito decapita la catena di comando della sanità calabrese in quanto non abbiamo una persona che firma la programmazione del nostro lavoro. Io lavoro nel reparto di Terapia del Dolore e devo dire che siamo in pochi a prenderci carico delle pene del mondo. Non si può dire che non ci sia sicurezza all’Annunziata non è corretto perchè ognuno di noi nel suo piccolo cerca di fare il proprio dovere“.
”Abbiamo un ospedale senza medici ed infermieri a sufficienza per garantire il diritto alla salute, – dichiara il sindaco Mario Occhiuto – è una situazione che va avanti da diversi anni e non è più sostenibile. Bisogna correre ai rimedi, assumersi responsabilità concrete e avere il coraggio di fare delle scelte. E’ inutile scontrarsi su chi deve fare il commissario o meno è necessario decidere per salvare la sanità calabrese. Io sono intervenuto con l’ordinanza di quest’estate per imporre l’assunzione di sette nuovi medici nel reparto di Pronto Soccorso, poi la stessa Azienda Ospedaliera di Cosenza con la quale avevo concordato il provvedimento lo ha impugnato di fronte al TAR. In ogni caso ritengo la mia ordinanza legittima e se dovessi tornare indietro la emanerei nuovamente”.
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