Area Urbana
Nuovo Ospedale, consigliere di Rende : “Si individui una zona baricentrica”
Petrassi: “Se città unica deve essere si individui una zona che accomuni tutti e sia strategica per ognuno”
RENDE (CS) – “Dobbiamo ragionare in termini di area urbana e città unica oppure ognuno per sé ed i propri territori? L’ospedale di Cosenza non può, oggettivamente, avere ragione di esistere in quel luogo e nelle condizioni disastrose in cui versa da ormai troppi anni. E’ opportuno dunque individuare un nuovo sito che dia inizio al processo di formazione della città unica”. Carlo Petrassi, consigliere comunale di Rende, riapre la querelle politica sul luogo dove far sorgere il nuovo ospedale pubblico alla luce della visita ufficiale che il governatore Mario Oliverio effettuerà, stamane, in commissione sanità del Comune di Cosenza. “E’legittima la posizione del sindaco di Cosenza e la sua preoccupazione sul possibile svuotamento del centro storico e dello sviluppo della città a sud ma deve essere altrettanto chiaro che ormai non si può più ragionare in termini di Cosenza, di Rende o delle singole zone delle due città. Se città unica deve essere – su questo, mi pare siamo tutti d’accordo – si individui una zona che accomuni tutti e sia strategica per ognuno: in una sola parola baricentrica. Senza entrare nei dettagli tecnici, mi preme, sic e simpliciter, sottolineare che altrimenti il sindaco di Rende oppure qualcuno dei miei colleghi, rappresentanti istituzionali, esca pubblicamente ancora una volta e indichi la sede dell’Unical come luogo migliore, volgendo lo sguardo solo al suo “orticello”, soprattutto considerando il fatto, non secondario, della facoltà di medicina.
Invece, insieme a tanti amici, pensiamo che altre sedi ed altri luoghi possano essere la soluzione definitiva affinchè, realmente, l’ospedale venga costruito. Vaglio Lise? Probabilmente si, ma lasciamo campo e voce ai tecnici se anche lì, in quella sede, vi siano le metrature sufficienti e gli spazi idonei. Ci limitiamo ad un ragionamento politico più ampio che vada oltre gli steccati di appartenenza e cerchi fattivamente di vedere realizzata l’opera su cui tutti ci troviamo d’accordo. Quale migliore occasione di parlare di città unica se non quella della condivisione dei servizi? – spiega il capogruppo di “Terza Rende”. – C’è ad ogni modo la soluzione della cittadella della salute che non offuscherebbe il vecchio ospedale né tanto meno svuoterebbe la parte antica della città. Con tale scelta si eviterebbe tra l’altro di pagare fitti passivi troppo onerosi. Sperimentiamo dunque la possibilità di individuare un altro sito possibile”.



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