Area Urbana
Cosenza, parlano le mamme accusate di aggressione “solo falsità, altro che razzismo”
“Quel giorno aspettavamo la campanella per l’uscita da scuola e tutto è successo mentre i bambini non erano presenti, perché ancora in classe. Due di noi si sono avvicinate e l’hanno informata di questa raccolta di 5 euro per la festa di fine anno. Per tutta risposta, come una furia, la donna ha iniziato ad urlare contro le tre mamme che erano lì in quel momento: “io non lavoro, non potete venire a chiedermi soldi, andateli a chiedere al padre di mia figlia” mostrandosi alquanto infastidita da quella richiesta e rispondendo con toni pesanti e atteggiamenti molto discutibili: “la signora ci ha prima mostrato il dito medio – raccontano – per poi sputare verso di noi. Come se non bastasse si è avvicinata faccia a faccia sfidando una delle mamme che impaurita, d’istinto, l’ha soltanto allontanata con un braccio”.
Un atteggiamento che ha lasciato a dir poco esterrefatte le mamme. Poi, nel momento clou della lite è suonata la campanella e la signora si sarebbe precipitata in classe per andare a prendere la figlia. Ed in quel momento però, sarebbe successo qualcosa di strano: “l’hanno vista salire – raccontano – di corsa e nel mentre, graffiarsi le braccia e darsi da sola pizzicotti per poi andare dai bidelli urlando: “avete visto cosa mi hanno fatto?” … cercando, forse, di ottenere la loro ‘testimonianza’ o approvazione. Ma nessuna di noi le ha messo le mani addosso. E anche la storia del disegno fatto dalla bimba che ritrae le mamme che aggrediscono la sua (in foto), è verosimilmente fatto ad arte perché la figlia non ha assistito alla lite visto che si trovava in classe”.
Non chiamateci razziste, siamo persone perbene
In redazione delle quattro mamme presenti, tre sono straniere e ci raccontano che si tratta di una classe multietnica composta anche da bimbi di nazionalità filippina, polacca, ucraina, bielorussa… tutti si vogliono bene e vanno d’amore e d’accordo. Mai si è verificato alcun tipo di episodio di discriminazione razziale. Una di loro spiega “anche io sono straniera, ho una figlia ma non ho un compagno, vivo sola e mi ammazzo di lavoro dalla mattina alla sera e per la mia bimba 5 euro, una volta l’anno, sono riuscita a trovarle… magari rinunciando a mettere il gel alle unghie. È una persona che si lamenta molto, sempre aggressiva e astiosa anche nei confronti degli insegnanti – spiega un’altra mamma – e critica persino i loro metodi di insegnamento”.
Per non parlare dei ritardi nel venire a prendere la figlia a scuola. L’uscita infatti è prevista per 16.20 ma in alcuni casi le maestre sono state costrette ad attenderla anche fino alle 17.30. Consuetudine che, visto il ripetersi, ha provocato la reazione del dirigente scolastico che ha emanato un avviso a tutti i genitori di non sforare nell’orario di arrivo a scuola di oltre 15 minuti, altrimenti sarebbero stati avvisati i vigili urbani. A volte è capitato che facesse irruzione in classe negli orari scolastici per contestare animatamente gli insegnanti, davanti ai bambini, lamentandosi anche a alta voce della sua situazione personale con l’ex compagno”. Le accuse rispetto ai comportamenti della donna sono diverse, alcune anche gravi. E se fino ad oggi le mamme accusate hanno voluto evitare ulteriori polemiche, dopo che una di loro è stata chiamata a riferire in Tribunale, hanno deciso di raccontare la verità. E’ una situazione spiacevole che crea non pochi problemi: “nessuna di noi ha aggredito la signora e non è stata mai discriminata perché straniera, figuriamoci se lo facevamo per i 5 euro di una festicciola”.



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