Area Urbana
Forze dell’ordine colluse con i clan cosentini, quattro persone alla sbarra
Costabile, secondo gli inquirenti, fungeva da tramite tra gli operatori ‘infedeli’ delle forze dell’ordine e il clan Rango – Zingari. L’imprenditore, titolare di un autosalone a Roma è noto in città per essere stato coinvolto nell’operazione Coccodrillo che lo portò ad incassare una condanna per truffa e al sequestro di sei magazzini per aver ‘taroccato’ migliaia di capi d’abbigliamento. Grazie alle rivelazioni degli imputati il clan Rango – Abbruzzese sarebbe stato in grado di avere anticipazioni su arresti (Antonio Abbruzzese, Ettore Sottile e Franco Bevilacqua si resero irreperibili durante un’operazione alla fine del 2014), perquisizioni e sul posizionamento di microspie. A confermare il quadro ricostruito dagli investigatori sarebbero state le dichiarazioni di quattro collaboratori di giustizia che parteciparono al ‘baratto’ di informazioni con ‘favori’. Tra le cortesie ricevute da Ciciarello si ipotizza vi siano: entrate gratis in discoteca, pezzi di ricambio e un’auto ricevuta in dono con il prelievo di 15mila euro dalla bacinella, la cassa comune delle cosche bruzie.
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