Provincia
Mandatoriccio, infiltrazioni mafiose, nominata Commissione di Accesso
Terremoto all’interno del Comune di Mandatoriccio. Partono le indagini per verificare collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata
MANDATORICCIO (CS) – Il Ministro dell’Interno, su espressa richiesta avanzata dal Prefetto di Cosenza Tomaso, a seguito di quanto emerso dalla nota operazione “Stige”, lo ha delegato alla nomina di una Commissione di Accesso composta da Giuseppe Di Martino, Viceprefetto Aggiunto in servizio presso la Prefettura di Cosenza, dal tenente colonnello Raffaele Giovinazzo, del comando provinciale dei carabinieri di Cosenza e da Pietro Francesco Filice, funzionario della sede coordinata del provveditorato interregionale alle opere pubbliche Sicilia-Calabria di Catanzaro.
La commissione, dovrà approfondire accertamenti per verificare la sussistenza di elementi di collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata di tipo mafioso o similare degli amministratori e/o dipendenti di detto Ente. Tanto anche al fine di soddisfare esigenze di massima trasparenza. L’attività della Commissione dovrà concludersi entro tre mesi dalla data di accesso, prorogabili di ulteriori tre mesi. La Commissione di accesso, d’intesa con il commissario straordinario Emanuela Greco, viceprefetto vicario, che amministra l’ente dallo scorso 28 novembre 2017, si insedierà nella giornata odierna.
L’inchiesta condotta dalla Distrettuale e culminata in 169 arresti lo scorso gennaio
Nell’inchiesta condotta dalla Distrettuale di Catanzaro che ha portato all’arresto di 169 persone, 130 in carcere e 39 ai domiciliari il 9 gennaio scorso, sono stati colpiti anche diversi sindaci e amministratori locali accusati di concorso esterno in associazione mafiosa; per tutti avviati i ricorsi al Tribunale della Libertà per la richiesta di scarcerazione o misura cautelare applicata meno afflittiva: il presidente della Provincia di Crotone e sindaco di Cirò Marina Nicodemo Parrillà, quello di Strongoli Michele Laurenzano. Tra gli altri figurano anche Giuseppe Berardi, vicesindaco di Cirò Marina, così come e l’ex primo cittadino Roberto Siciliani ed il fratello Nevio, ex assessore del Comune jonico. E poi: Giancarlo Fuscaldo, presidente del Consiglio comunale; Domenico Cerrelli, vicesindaco di Casabona; Angelo Donnici, primo cittadino di Mandatoriccio insieme al vice sindaco Filippo Mazza e infine, Giovambattista Benincasa, ex sindaco di San Giovanni in Fiore.
Al centro delle indagini le attività criminali della cosca Farao-Marincola di Cirò, una delle più potenti in Calabria, attiva soprattutto nelle estorsioni e nel traffico di droga e che vanta ramificazioni anche in Emilia Romagna, Veneto, Lazio, Lombardia, e in Germania (in particolare – come accertato grazie alla collaborazione con la polizia tedesca – nei länder dell’Assia e del Baden-Württemberg). Gli interessi del clan andavano dal commercio di prodotti vinicoli e alimentari, alla raccolta dei rifiuti, ai servizi funebri, agli appalti pubblici oltre a poter contare su una fitta rete di connivenze da parte di pubblici amministratori.
Nel caso in questione riguardante gli amministratori del comune di Mandatoriccio, il 26 gennaio scorso Il Tribunale del riesame di Catanzaro ha scarcerato l’ex assessore ai Lavori pubblici del Comune di Mandatoriccio, Filippo Mazza, difeso dagli avvocati Ennio Curcio, del Foro di Catanzaro, ed Antonio Ingrosso, del Foro di Cosenza nei confronti del quale era stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Per lui l’accusa è di reato di turbativa d’asta aggravata dal metodo mafioso per avere favorito, nell’ambito di una gara di appalto per un disboscamento da effettuarsi nel territorio di Mandatoriccio, una ditta boschiva vicina alla cosca Marincola-Farao. Il 29 gennaio è tornato in libertà anche l’ex sindaco di Mandatoriccio, Angelo Donnici difesi dai legali Tommaso Caliciuri e Roberto Laghi, anche quest’ultimo accusato del reato di turbativa d’asta aggravata dal metodo mafioso




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