Cosenza
Cronista slovacco ucciso, il collega cosentino a Bratislava: “Il suo numero nella rubrica di Vadalà”
Antonio Papaleo sfuggito da un attentato omicida ordito dalla criminalità slovacca racconta di uno ‘strano’ calabrese che si faceva chiamare marchese
BRATISLAVA – Intervista ad Antonio Papaleo giornalista investigativo slovacco e ceco originario di Cosenza già Segretario dell’Associazione Europea dei Giornalisti in Repubblica Ceca. Papaleo ha in queste settimane seguito da vicino la vicenda legata all’uccisione del suo collega Ján Kuciak e della fidanzata Martina Kušnírová. Nelle sue dichiarazioni il giornalista cosentino (già sfuggito in Thailandia ad un attentato omicida posto in essere dalla criminalità slovacca) che ben conosceva il cronista assassinato e le sue inchieste, ha ipotizzato che la vicenda possa essere collegata a traffici illeciti della ‘ndrangheta. L’ultimo articolo di Kuciak, pubblicato postumo ed incompleto, sembrerebbe abbia aperto degli importanti interrogativi sul traffico internazionale di cocaina, armi e frodi di fondi europei tra la Slovacchia e la Calabria. Un business che potrebbe essere legato, secondo Papaleo, agli interessi della famiglia Vadalà di Bova Marina, molto vicina agli ambienti governativi slovacchi. L’amante di Antonino Vadalà, arrestato e poi scarcerato dopo il duplice omicidio senza che ancora siano state chiarite le ragioni del fermo, è infatti la consulente principale del premier slovacco Robert Fico. Questa sera su Rai Due, ai microfoni di Nemo – Nessuno Escluso alle 21.10, sarà proprio il giornalista cosentino, ritornato in Italia con la troupe nelle scorse ore, da Bratislava a rendere noti i traffici delle cosche calabresi in Slovacchia.
Sei appena rientrato dalla Slovacchia. Quali gli aggiornamenti sul caso Kuciak?
“L’uccisione di Jan e della sua fidanzata Martina – spiega Papaleo – ha scatenato una crisi di governo che non ha precedenti nella storia del paese. Il Presidente della Repubblica ha sfiduciato il governo in diretta televisiva spingendo il premier Robert Fico ad accusarlo di alto tradimento. La gente comune sembra stordita ed ancora commosa per la tragica sorte della giovane coppia assassinata la scorsa settimana ed ancora incapace di maturare quello che ormai è un lutto nazionale. Nulla di simile si era mai visto prima in Slovacchia tanto che è difficile immaginare tutte le possibili ewvoluzioni della situazione sociale e politica del paese”.
Hai conosciuto uno dei calabresi che nei giorni scorsi è stato arrestato in Slovacchia. Cosa puoi dirci di lui?
“Antonino Vadalà – chiarisce il giornalista cosentino – è un vero personaggio. Quando lo ho conosciuto si faceva chiamare marchese, e girava in un Mercedes di grossa cilindrata, nero, guidato dal cugino. Sempre attorniato da una cerchia di parenti e di persone che gli mendicavano favori, aveva comunque difficoltà ad esprimersi in un italiano corretto. Preferiva esibirsi in improbabili sproloqui in uno slovacco maccheronico. Sin dalla prima volta non mi fece certo una bella impressione, visto che arrivò persino a chiedermi, dopo pochissimi minuti una fattura pubblicitaria falsa per un importo di svariate centinaia di migliaia di euro”.
Qual’è il filo sottile che unisce la famiglia Vadalà e Kuciak?
“Col suo ultimo reportage, che non fece mai in tempo a completare e che è stato pubblicato dopo la sua morte, Jan – racconta Papaleo – analizzava tutti gli affari di Vadalà e il suo rapporto con le più alte cariche dello stato. I colleghi di Jan avevano contattato gli avvocati di Vadalà per ottenere alcune dichiarazioni e si dice che il numero di telefono di Jan sia stato trovato nella rubrica del cellulare di Vadalà. Lui però anche dopo essere stato fermato nei giorni scorsi dalle forze dell’ordine ha sempre negato di conoscere Jan e la circostanza del ritrovamento del numero non è stata ancora confermata dalla polizia. Vadalà è quindi una persona di interesse nel caso Kuciak ma non esiste alcun indizio concreto contro di lui”.
Quali sono i rapporti dei Vadalà con il governo slovacco?
“Vadalà aveva una prima amante esperta di eurofondi ed una seconda – rivela il giornalista cosentino – che è stata anche sua socia ed è la principale assistente del primo ministro Robert Fico. Si dice che Vadalà conoscesse personalmente Fico ed anche il ministro degli Interni Kalinak, ma tutti i diretti interessati negano. Non è al momento possibile confermare questi fatti che se fossero veri sarebbero comunque gravissimi, soprattutto in un paese puritano come la Slovacchia”.
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