Site icon quicosenza

Infocontact truffa lo Stato e l’Unione Europea, a danno di lavoratori disabili e svantaggiati

guardia di finanza 05

Un’ingente truffa nei confronti dell’Unione Europea e dello Stato, in danno di lavoratori disabili e “svantaggiati”. Sequestrati ai responsabili beni per oltre due milioni e mezzo di euro.

 

LAMEZIA TERME – Le fiamme gialle lametine al termine di un’articolata attività d’indagine in materia di tutela della spesa pubblica nei confronti di imprese destinatarie di incentivi sia di origine comunitaria che nazionale, hanno portato alla luce l’esistenza di un sistema truffaldino, posto in essere da una importante società operante nel settore dei servizi di “call center”, l’Infocontact. La società avrebbe diverse sedi operative dislocate soprattutto sul territorio calabrese ed in particolare le indagini hanno riguardato un’impresa risultata beneficiaria, nell’ambito del POR Calabria, di pubbliche sovvenzioni per complessivi quasi tre milioni di euro.

Erogazioni, comunitarie e nazionali, che sarebbero dovute servire all’assunzione e successiva retribuzione di complessivi 207 lavoratori disabili e/o comunque classificati come “svantaggiati” e, come tali, facenti parte di categorie “protette”. All’esito delle investigazioni però, i finanzieri hanno accertato responsabilità penali nei confronti dell’amministratore e dei dirigenti della società, nonché di alcuni funzionari regionali calabresi preposti al monitoraggio ed al controllo della corretta erogazione del cospicuo incentivo pubblico.

Più nel dettaglio le indagini hanno accertato una serie di insidiosi e dolosi artifici documentali e contabili – ben camuffati – tramite i quali i soggetti con responsabilità apicale della società erano riusciti , con la complicità di funzionari pubblici, ad attestare falsamente le condizioni di “svantaggio” e di disabilità dei lavoratori assunti, indispensabili per l’ottenimento degli incentivi, nonché a far sembrare, sempre soprattutto attraverso falsi documentali, ben 163 lavoratori come “neoassunti”, mentre in realtà erano già da tempo alle dipendenze della stessa impresa e, molti di essi, non appartenenti a nessuna categoria “svantaggiata”.

Tali condotte fraudolente – corroborate dal comportamento dei funzionari regionali, i quali hanno attestato, contrariamente al vero, di aver eseguito i previsti controlli e che all’esito degli stessi non erano emerse irregolarità – hanno permesso all’impresa di ottenere indebitamente due delle tre rate dell’importo di incentivo assegnato, per un totale complessivo di euro 2.589.113,72 illecitamente ottenuto. L’incasso della terza rata, che avrebbe incrementato l’importo percepito indebitamente, è stato impedito dall’intervento di questa procura e dei finanzieri. All’esito delle indagini, i militari hanno proceduto alla denuncia alla Procura di Lamezia, di  8 persone fisiche (fra i quali quattro funzionari regionali calabresi), per i reati di truffa aggravata finalizzata al conseguimento indebito di ingenti erogazioni pubbliche, falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, ed una persona giuridica (ovvero la società beneficiaria dell’incentivo) per i profili di responsabilità previsti dal d.lgs. 231/2001.

Oltre alle denunce è stato emesso un decreto di sequestro preventivo per equivalente, per l’intero importo indebitamente percepito, cautelando i beni nella disponibilità sia dalla società attenzionata, che dai diretti responsabili coinvolti appieno nelle descritte fattispecie truffaldine, compiute in danno di lavoratori “svantaggiati”, nel contesto del già precario “mercato del lavoro” locale. Ciò, in modo da avviare il tempestivo recupero degli importi indebitamente sottratti dalle casse dell’unione europea e dello stato italiano e, quindi, utilizzarli per le finalità previste.

Exit mobile version