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Nascondeva nella caldaia una calibro 22 e 100 colpi, arrestato 33enne

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Una lunga lista di litigi violenti con la compagna, maltrattamenti e minacce di morte puntandole la pistola. La vittima chiede aiuto ai carabinieri che rinvengono la pistola e arrestano il giovane

 

COSENZA – Le punta la pistola alla testa e la picchia più volte nell’ennesima violenta lite familiare dove a subire è sempre la compagna che sfinita fisicamente e psicologicamente compone il numero del 112 e, disperata, chiede aiuto. E’ notte e le gazzelle dei carabinieri dell’Aliquota Radiomobile diretti dal maresciallo Italiano, sfrecciano lungo le strade della città a lampeggianti accesi. La vittima è molto più giovane del suo compagno, il 33enne M.M., cosentino, con precedenti penali per droga e furti. Difeso dall’avvocato Aurelio Sicilia, ad ottobre del 2017, coinvolto nel processo Predator, fu assolto. I militari dell’Arma della compagnia cittadina diretta dal capitano Passaquieti, arrivano in contrada Guarassano, dove abita la coppia. La lite è ancora in atto, tra urla e lacrime. I militari fermano il 33enne, riescono a calmarlo e a riportare la quiete in casa. Per via dei precedenti penali il giovane e l’abitazione sono sottoposte a perquisizione.

Il fiuto dei carabinieri, conoscitori del territorio e di chi lo vive, porta ad approfondire le ricerche in casa. Perfettamente funzionante ed in ottimo stato di conservazione, occultata in una scatola nascosta nella caldaia posta in un terrazzo della camera da letto, è stata rinvenuta una pistola revolver calibro 22, con matricola abrasa, marca BRNO made Czech con 8 proiettili inseriti, pronti all’uso ed una scatola contenente altri 92 proiettili dello stesso calibro. Il tutto è stato sottoposto a sequestro. Il 33enne, in flagranza di reato, è stato ammanettato e posto in stato di fermo con l’accusa di detenzione abusiva di arma clandestina, munizioni e ricettazione e trasferito presso la casa circondariale di Cosenza a disposizione della Procura bruzia. La convivente racconterà poi di litigi pregressi, in cui subì minacce di morte sempre con una pistola puntata contro. Per questi fatti il 33enne è stato denunciato anche per maltrattamenti in famiglia.

 

Il secondo arresto per detenzione illegale di Arma che i carabinieri dell’Aliquota Radiomobile portano a termine a poche settimane di distanza l’uno dall’altro, facendo emergere nello spaccato quotidiano della città, un traffico di armi che desta preoccupazioni e poca sicurezza e che viaggia di pari passo allo smercio della droga, non ultimo il rinvenimento di cocaina allo stato puro all’interno di una Berlina, in pieno centro per circa 10 mila euro

 

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