Dopo l’ultima impresa de “La Terra di Piero” in Tanzania, con la realizzazione del parco giochi inclusivo all’esterno della scuola primaria di Ipogolo, ora l’associazione intitolata a Piero Romeo pensa anche di realizzare sul territorio cosentino il “Parco senza età” per anziani e bambini.
COSENZA – E’ instancabile e meritevole di apprezzamenti l’opera dell’associazione La Terra di Piero, la cui rappresentanza (25 persone) partita per la Tanzania è appena tornata in città e già pensa ai progetti futuri. Il viaggio si è concluso con la realizzazione concreta del primo parco giochi per bambini disabili probabilmente di tutta l’Africa, che è stato realizzato e inaugurato; un parco giochi inclusivo, situato all’esterno della scuola primaria di Ipogolo, dove si trovano due classi speciali composte solo da alunni disabili che avranno ora la possibilità di giocare come tutti i loro compagni e amici. Anche in tal caso, come il Parco Romeo, le barriere vengono abbattute, umane, sociali e architettoniche e il Parco offre rampe di accesso, percorsi per bambini ipovedenti, altalene adatte ad ospitare le sedie a rotelle, percorsi tattili, orti sospesi e scivoli.
“Torneremo in Tanzania per dare una mano alle monache che gestiscono un lebbrosario (struttura che ospita i malati di lebbra) che è terribile – spiega il presidente dell’Associazione, Sergio Crocco ai microfoni di Rlb – e si trova vicino Dodoma, al centro della Tanzania. Un luogo che abbiamo visitato e siamo tornati inorriditi per le condizioni disumane in cui vivono i 60 lebbrosi che sono lì tra cui 5 bambini. Vorremmo quantomeno aiutare a ripulire le stanze e a far sì che ci sia la corrente elettrica. Altro passo quello in Namibia (Paese dell’Africa Sud-occidentale) dove andremo ad ottobre ed inizieremo un altro progetto. E poi, vogliamo realizzare una cosa unica In Italia, in Europa non esiste ne esiste uno solo a Madrid ma è solo per anziani, ovvero un parco giochi per bambini e anziani. Immaginiamo il nonno o la nonna che porta il nipotino a giocare. Vengono chiamati “giochi dolci” per gli anziani e poi metteremo quelli per i bambini. E’ un’idea semplice ma rivoluzionaria. Si chiamerà “Parco senza età”.
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