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Il bocciodromo: tra degrado, incuria e assegnazioni sospette

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COSENZA – Quella “bocciata” misteriosa. La bocciata di cui parliamo non ha nulla a che fare con le regole del gioco delle bocce, ma è il modo migliore per parlare del progetto di rilancio del bocciodromo comunale di via degli Stadi. Pensanto per fare di Cosenza una delle realtà sportive

più all’avanguardia del panorama nazionale ed internazionale, l’idea progettuale è rimasta tale solo sulla carta. Peccato, perchè per costruirlo, sono stati spesi un sacco di soldi che, a commentare oggi quella cattedrale nel deserto, potevano essere utilizzati meglio. Dopo un pò di tempo, il bocciodromo, per la sua grandezza e per la sua struttura, venne “prenotato” dal Ministero degli Interni e dlla Giustizia, per ospitare alcuni dei più grandi maxi processi alla criminalità organizzata. Con la fine dei processi è finito anche il suo ruolo e la struttura è diventata il “porto” preferito di sensza tetto, disperati, tossici, invisibili. Anche i topi, il degrado e l’incuria, hanno deciso di chiedere ospitalità. Gratutita, naturalmente. Oggi, invece, per come si legge su Corriere della Calabria, in un articolo a firma del collega Pablo Petrasso, c’è un nuovo progetto di rilancio della struttura. Come scrive Petrasso «succede nello scorso mese di agosto. La politica è in ferie. E il lavoro negli uffici del Comune procede a ritmi estivi. A dare una scossa all’attività burocratica è una richiesta. L’associazione “Scuola di Guida sicura”, il 10 agosto, propone al Comune, nelle more della presentazione di un apposito progetto, di ripulire l’area. Palazzo dei bruzi si attiva e bonifica la zona. Un mese più tardi il progetto arriva all’ente. È il 13 settembre quando l’associazione “Cosenza Guida sicura” lo fa arrivare nelle stanze del Comune. Curiosamente, l’associazione – che, chiariamo subito, non ha fini di lucro – è nata lo stesso giorno. I suoi soci avevano le idee chiarissime e probabilmente il progetto era pronto da tempo. Al Comune – prosegue l’articolo – spunta pure una relazione tecnica molto importante per indirizzare l’iter. Dice che «le cattive condizioni di manutenzione rendono chiaramente inagibile l’edificio e, quindi, inidoneo a ospitare qualsiasi disciplina sportiva». L’idea del palazzetto è così scongiurata e, per di più, si sottolinea «l’indisponibilità di appositi fondi di bilancio». Dunque «la struttura non può essere nuovamente adibita a impianto sportivo». In realtà, qualche euro, almeno fino a qualche mese prima, era stato inserito in bilancio per il rilancio della struttura. Lo prova un documento ufficiale del Comune: il Programma triennale delle opere pubbliche. C’è una riga dedicata alla storica incompiuta. Per il capitolo “Pon sicurezza 2007-2013 – Recupero ex struttura bocciodromo comunale a centro polifunzionale sportivo” è previsto uno stanziamento di un milione di euro, in arrivo dal ministero dell’Interno. Adesso non se ne farà nulla, perché i propositi della neonata associazione sono in pole position: «La proposta di realizzare una scuola di guida sicura consente di pervenire, senza oneri a carico dell’ente, a una riqualificazione dell’area, senza trascurare l’elemento di traino per l’economia del territorio, rappresentato dal prestigio del marchio Ferrari». È la prima volta che la Ferrari fa capolino nell’atto della giunta. Più avanti, si spiega che l’ex bocciodromo ospiterà una “Scuderia club Ferrari”, una sede “Team Ferrari racing”, un “Ferrari store” e un museo Ferrari. La piccola Maranello sulle rive del Campagnano ottiene il “sì” da parte della giunta il 3 ottobre scorso. Alla riunione è presente anche Katya Gentile, l’assessore che, dopo il sopralluogo, aveva “scelto” la strada (impraticabile, per via della relazione tecnica) del palazzetto dello sport. D’altra parte, c’è un filo fatto di affetti che lega il politico (alla sua prima esperienza amministrativa, anche se è figlia d’arte) e l’associazione “Cosenza Guida sicura”, che è stata fondata – tra gli altri – dal suo ex marito, Giacomo Fiertler, esperto pilota. A Cosenza, Fiertler è una gloria locale. Ha iniziato a correre giovanissimo e viene da una famiglia che ha i motori nel sangue. Uno dei suoi avi, Antonio, è stato il primo a trionfare sulle strade della Coppa Sila. E lui, nel 2005, ne ha imitato le gesta, ripetendo il successo e chiudendo così idealmente il cerchio. Tutto condito da una passione fortissima per il marchio del Cavallino rampante. Se il progetto – conlude il collega Pablo Petrasso nel suo articolo – sull’area dell’ex bocciodromo andrà a buon fine, potrà trasportare un pezzo di questa passione nella sua città. Anche grazie ai buoni uffici di cui gode nella giunta comunale». Prima di questa richiesta, c’era stato anche il sindaco di Castrolibero, Orlandino Greco che aveva avanzato all’allora primo cittadino di palazzo dei Bruzi, la richiesta di interesse alla struttura per acquistarlo e restituirgli dignità strutturale e funzionale. Ma il primo cittadino Salvatore Perugini, come insegna il programma del prime time di Rai Uno, “rifiutò” l’offerta, “ringraziò” il collega istituzionale e decise di andare avanti, prospettando che l’ex bocciodromo sarebbe diventato un palaghiaccio. Invece nulla. Anche questo progetto è rimasto sulla carta, a piroettare. Senza applausi

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