Annunciate nuove proteste contro i blitz della polizia nelle aule durante le lezioni
COSENZA – “Il clima repressivo – denuncia in una nota la FGC Cosenza – aumenta anche negli istituti cosentini con controlli al Liceo Scientifico Scorza e all’Istituto Tecnico Industriale Monaco così come in tante altre scuole della città. Questi blitz di polizia durante le lezioni servono ad aiutare Salvini a raccogliere consensi: nelle prossime settimane verranno installate nuove telecamere nelle scuole e gli studenti, controllati 24 ore su 24, vivranno un clima sempre più teso, per nulla appropriato alle strutture scolastiche. I controlli sono funzionali anche a zittire le voci degli studenti che propongono modelli diversi e realmente efficaci di contrasto a droghe e criminalità organizzata: alla richiesta di una reale sensibilizzazione su questi temi si risponde con la polizia nelle scuole, mettendo gli studenti l’uno contro l’altro e dicendo che non si deve fare politica a scuola. Per noi le scuole sicure sono quelle che non crollano e in Calabria più dell’80% delle strutture non possiede tutti i requisiti di agibilità. Se l’operato di un governo si misura con le leggi e i provvedimenti, questa è la realtà che smonta tutte le menzogne della propaganda e dimostra la continuità di questo governo con i precedenti. Il cambiamento deve passare dalla messa in discussione della scuola di classe voluta dai padroni e dall’Unione Europea e costruita dai governi. Senza un’inversione di rotta ci sono soltanto prese in giro per gli studenti e misure peggiorative. Non possiamo restare indifferenti mentre ci prendono in giro. Il 16 novembre ci troveremo a partire dalle 9:00 a Cosenza in piazza Loreto mobilitandoci come in tutta Italia per dare forza alla nostra protesta. Rompiamo il silenzio mostrando la realtà che viviamo ogni giorno, fatta di sfruttamento in alternanza, scuole che crollano e costi altissimi per potersi permettere di studiare. Non chiediamo di essere ascoltati, perché non vogliamo elemosinare nulla da un governo che non è dalla nostra parte. Lottiamo per cambiare davvero, per un’istruzione diversa che sia modellata sui nostri bisogni. Togliamo la maschera a un governo che finge di cambiare e lascia tutto come prima. La mobilitazione degli studenti è appena cominciata. Riprendiamoci il futuro”.
