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Donna preleva con bancomat trovato a terra, assolta

Ionio

Donna preleva con bancomat trovato a terra, assolta

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postamat bancomat furto

La ragazza era stata arrestata in provincia di Cosenza dopo essere stata immortalata dal sistema di videosorveglianza

 

CORIGLIANO ROSSANO (CS) –  La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza di condanna inflitta alla 28enne rossanese F.A., con rinvio per nuovo giudizio dinanzi ad altra Sezione della Corte di Appello di Catanzaro. La donna era stata processata nel dicembre 2014 in quanto accusata di avere utilizzato una tessera bancoposta intestata ad un’altra persona, effettuando un prelievo di denaro contante. Reato che si somma alla ricettazione in quanto la donna, pur essendo consapevole che la tessera fosse provento di ‘furto’ ne aveva usufruito dopo esserne entrata in possesso danneggiando così il legittimo proprietario.

 

Le indagini erano partite dalla denuncia sporta da una donna nel febbraio 2013 nei confronti di ignoti, responsabili di aver utilizzato la carta bancoposta. Tessera che la signora aveva perso insieme al codice Pin la sera precedente e dalla quale era stato effettuato un consistente prelievo di contanti ad uno sportello automatico. Gli agenti del commissariato di Rossano dopo aver acquisito le immagini del sistema di videosorveglianza di un Ufficio Postale situato nel territorio di Corigliano Rossano hanno estrapolato 7 fotogrammi dai quali appariva una donna al Postamat che incassava i contanti identificata nell’imputata F.A..

avv

Avvocato Francesco Nicoletti

Invitata a presentarsi presso il Commissariato di Rossano, ammette le proprie responsabilità dichiarando di aver rinvenuto a terra, per strada, un portafoglio contenente una tessera bancoposta, un foglio di carta e un codice per le operazioni. La 28enne aggiungeva, inoltre, che a causa delle difficoltà economiche in cui versava e del periodo di stress dovuto alle cattive condizioni di salute della madre, ricoverata in Ospedale a Catanzaro, non aveva resistito alla tentazione di utilizzare la tessera, gettandola via subito dopo l’uso.

 

Il processo di primo grado si era concluso con una sentenza di condanna emessa dal Tribunale di Castrovillari. Tale sentenza veniva impugnata dinanzi alla Corte di Appello di Catanzaro che, in riforma della statuizione del Tribunale di Castrovillari, assolveva l’imputata per un reato e ne rideterminava la pena per l’altro capo di imputazione. Anche la pronuncia di secondo grado è stata impugnata dalla difesa della donna e gli Ermellini, accogliendo i motivi del ricorso proposto dal legale dell’imputata Francesco Nicoletti, hanno annullato in Cassazione la sentenza di condanna e rinviato per un nuovo giudizio dinanzi ad una diversa sezione della Corte di Appello di Catanzaro.

 

Immagine di repertorio

 

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