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Cosenza, Metro: documento bipartisan per la riapertura di viale Parco

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Cosenza, Metro: documento bipartisan per la riapertura di viale Parco

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Panorama Cosenza viale Parco 2

Per Enrico MORCAVALLO, “la petizione rientra tra gli atti di democrazia diretta che impone una risposta dettagliata sul quesito fatto e il sindaco non è riuscito a dare alcuna risposta. La posizione del sindaco nel 2016 era a favore della metro. Ha stravolto il programma elettorale e soprattutto non ha rispettato con i cittadini, un patto di onestà, di trasparenza e di lealtà. Io sono per la riapertura immediata di Viale Parco.

Vincenzo GRANATA invita ad un atteggiamento prudenziale rispetto al commento dei fatti giudiziari appena accaduti e parla di un  “clima velenoso presente in città”. Torna poi sull’accordo quadro tra Comune e Regione, sviscerata dal Sindaco nel suo intervento, per ribadire l’invito al rispetto di quanto previsto nell’accordo e dei tempi di realizzazione. “Questa città – afferma – non può subire ritardi”, dichiarandosi preoccupato per i tempi, anche in relazione al concordato che coinvolge l’impresa.

Marco AMBROGIO parla di “un progetto ambizioso e dei miglioramenti sono assolutamente convinto dopo aver visto il progetto attuale. Penso che l’opera recherà anche dei vantaggi al centro storico visto che in 19 minuti si va dall’università di Arcavacata alla parte antica della città. Detto questo, non bisogna però perdere di vista la situazione attuale che è stantìa. Non si vedono grandi lavori e bene ha fatto il Sindaco a diffidare la Regione che deve dare un cronoprogramma certo, e deve farlo subito, perché la faccia con i cittadini ce la mettiamo noi, che siamo qui a rappresentarli. Non abbiamo più tempo, se la Regione assicura la riapertura del cantiere in pochi giorni bene, altrimenti si apra il viale, a danno della Regione. Non siamo noi a dover pagare i danni, noi siamo i danneggiati perché il viale è ormai sventrato e non potrebbe essere riaperto così come è oggi”.

Carmelo SALERNO fa riferimento al “forte impatto politico di quanto appena successo. Io sono garantista fino al midollo e spero che Mario Oliverio riesca a dimostrare la sua innocenza, perché vogliamo sconfiggerlo sul piano politico, ma dagli atti emerge che c’è stata un’azione politico amministrativa che ha cercato di danneggiare il Comune di Cosenza”. Sulla metropolitana leggera, “ la responsabilità dell’appalto è della Regione Calabria. Abbiamo adottato atti formali, sia nella precedente consiliatura che nella attuale, che andavano verso la realizzazione della metro leggera. Il Sindaco e i consiglieri hanno lavorato per apportare modifiche al progetto di metro leggera che era prevista come una rotaia che spaccava viale Mancini creando una barriera tra corso Mazzini e via Popilia. Si è lavorato per migliorare, tant’è che è stato previsto un parco. Non si può quindi imputare a noi alcun cambio di idea. La linea di condotta è stata coerente. I lavori però non procedono nella direzione sperata. Nell’accordo di programma avevamo inserito che i lavori della parte terminale dovessero essere ultimati in 12 mesi. Quegli impegni non li sta mantenendo la Regione Calabria e  fa bene il Sindaco a inviare le diffide. Mi auguro che non finiscano in un cassetto per volontà politica di creare disagio ai cittadini di Cosenza. Dobbiamo quindi organizzarci per sapere cosa si può fare se la Regione non realizza ciò che ha detto”.

Per Bianca RENDE “il Consiglio comunale è stato totalmente ignorato da decisioni passate sopra le nostre teste. E’ bene fare un’operazione di verità nei confronti della città perché di populismo si muore anche politicamente. Siamo seri e sinceri nei confronti della città. La metro nasce come un’opera che può migliorare la conurbazione, potrebbe aumentare l’economia. Bisogna capire perché si è arrivati a questo punto. Perché sono state proposte delle modifiche?  Le proposte tecniche migliorative si potevano fare e sono state fatte, ma hanno comportato un rallentamento fisiologico. La firma dell’AQP non è mai passata attraverso l’aula del Consiglio, e non solo prevede la realizzazione del parco urbano, ma la pone come precondizione. Il progetto esecutivo della metro non è stato presentato, il cantiere aperto è quello del parco del benessere. Sul parco urbano potremmo anche concordare ma qualora la realizzazione sia subordinata al gradimento della cittadinanza. Perché il Comune non ha realizzato la viabilità alternativa? Noi siamo per la metro e non contro. Si deve realizzare nelle condizioni più compatibili con il benessere dei cittadini.  Sediamoci attorno ad un tavolo per verificare se ci sono soluzioni tecniche, giuridiche e finanziarie.

Annalisa APICELLA, si pone il problema da cittadino, “se sia opportuno continuare a tenere in vita questo appalto quando in 4 mesi non si è visto niente. Ci sono  elementi di grande dubbio. Chiedo che la Regione si faccia carico delle questioni della città di Cosenza e che non ci lasci in balìa di questa situazione. La mia richiesta è quella di una diffida per la riapertura del viale in attesa che si prendano i provvedimenti sulla ditta che si è aggiudicata l’appalto.

Francesca CASSANO si dichiara sempre favorevole alla realizzazione della metro e ne ripercorre le tappe, partendo dal 1998, con il protocollo d’intesa tra Cosenza Rende e UniCal. “Dal 1998 al 2017 non c’è stato nessun atto amministrativo che proponesse l’interruzione dell’investimento. Il 12 giugno 2017 è stato siglato l’accordo di programma di cui oggi parliamo che contiene alcune opere migliorative, tra le quali spicca quella del Parco Urbano tra Viale Mancini e la rotatoria di via Padre Giglio. Il Sindaco ha preteso che questa realizzazione avesse la priorità. Questo ha comportato la chiusura di una buona parte di viale Mancini. Il problema è l’assenza della viabilità alternativa che andava realizzata prima dell’apertura del cantiere. La bretella pensata per snellire il traffico è lontana dall’essere realizzata. Si corre il rischio che la viabilità alternativa sia di là da venire. Sarebbe sufficiente chiudere solo una corsia del viale Parco e in tempi realistici realizzare contemporaneamente questa viabilità alternativa”.

Per Giuseppe d’IPPOLITO “occorre dare risposte ai cittadini. Siamo qui per una petizione che ci chiede di dare una risposta alla città. Serve un documento politico che dia una risposta ai cittadini. Il Consiglio comunale non si è mai espresso su questo progetto perché non è stato mai chiamato a farlo”.

Luca MORRONE, “ricordo benissimo che quando siamo stati chiamati a dire la nostra sulla metro, il Sindaco da subito si disse contrario che il tracciato fosse al centro della carreggiata e propose delle alternative. Rispetto al cambio di programma sul parco benessere, quello  non è mai passato in Consiglio e non è una scelta che mi appassiona molto. Il parco benessere poteva essere realizzato dove oggi è prevista la strada alternativa. Abbiamo deciso di snaturare la funzione originaria del Viale Parco. Avrei preferito una scelta diversa ma non so se oggi è ancora possibile modificare l’Accordo di Programma. Sono d’accordo con il Sindaco quando richiama la Regione Calabria. I tempi di realizzazione si allungano anche per la ditta che si trova in regime di concordato. La strada più rapida per superare le criticità e i disagi per i cittadini , aggravati dalle ZTL e dai varchi chiusi, è vedere se nell’ambito della cantierizzazione si può liberare una carreggiata, facendola attraversare in doppio senso di circolazione; oppure realizzare il parco del benessere al posto della strada di viabilità alternativa.

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